Efficienza Energetica ESCo: finanza e strumenti PNRR


A Roma, un confronto su strumenti di efficienza energetica da parte delle ESCo: imprese, garanzie SACE e servizi di advisory.

Convegno Efficienza Energetica ESCo presso GSE – Fonte FederESCo

L’Auditorium di GSE ha ospitato oggi il Convegno “La finanza per l’efficienza energetica: strumenti per le ESCo. La misura PNRR M.7 – I.17”.  Organizzato da Federesco, e il coinvolgimento di rappresentanti di istituzioni, banche, principali utility e associazioni di settore, l’incontro ha intrecciato prospettive politiche, istituzionali e finanziarie con le necessità operative delle imprese con l’obiettivo di tradurre il linguaggio delle policy e dei fondi europei in strumenti concreti per sostenere interventi di efficienza energetica da parte delle ESCo che si trovano ogni giorno a progettare e realizzare interventi di riqualificazione.

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Al centro del dibattito, innanzitutto il tema delle risorse: 1,381 miliardi di euro stanziati per incentivare investimenti privati nella riqualificazione energetica degli edifici ERP. Una misura che punta a ridurre la povertà energetica e a rafforzare la competitività nazionale, allineandosi alle direttive europee sull’efficienza e sulle “Case green”.

ESCo ed efficienza energetica di fronte alle sfide del PNRR

La misura M.7–I.17 del PNRR è stata al centro del dibattito, perché chiamata a sostenere gli interventi sull’edilizia residenziale pubblica, con investimenti tra i 10 e i 30 milioni di euro e un obbligo minimo di riduzione del 30% dei consumi.

Il punto di vista delle imprese è stato portato da Alberta Gervasio, amministratrice delegata di Bluenergy Group, che ha evidenziato tanto le opportunità quanto i nodi critici. Le ESCo, ha ricordato, sono chiamate a coprire una quota significativa dei costi con capitale proprio ed equity, mentre gli acconti previsti dalla misura PNRR e dal Conto Termico (2.0 e 3.0) non bastano a sciogliere del tutto il problema dell’anticipo di cassa.

A rendere più complesso lo scenario concorrono i tassi di interesse, che incidono sul costo finale dei progetti. È in questo contesto che strumenti finanziari solidi e replicabili possono fare la differenza tra un progetto fermo e un intervento realizzato.

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Edilizia pubblica come motore di riqualificazione

La vera innovazione della misura M.7–I.17 risiede nel modello finanziario, che combina sovvenzioni e prestiti. Il GSE, in qualità di soggetto attuatore, erogherà fino al 65% a fondo perduto, pari a 331 milioni di euro. La restante quota, fino al 35%, sarà coperta da prestiti agevolati attraverso banche convenzionate con Cassa Depositi e Prestiti, sostenute da una dotazione di 50 milioni di euro.

Come ha ricordato Tommaso Foti, ministro per gli Affari europei, il PNRR e le politiche di coesione, le Energy Service Company assumono il rischio tecnico ed economico-finanziario di ogni progetto, gestendo l’intero ciclo: dalla progettazione all’esecuzione, fino alla manutenzione.

La misura definisce con precisione gli interventi ammissibili, che spaziano dall’isolamento termico e dalla sostituzione di infissi, fino all’installazione di impianti fotovoltaici con accumulo, pompe di calore, sistemi solari termici e connessioni a reti di teleriscaldamento.

Garanzie SACE per sostenere il credito alle imprese

A ulteriore supporto, le ESCo potranno accedere alla Garanzia SACE, per coprire la parte non sovvenzionata. Le soluzioni individuate hanno trovato voce nell’intervento di Lorenza Vitali di SACE, che ha presentato l’operatività delle Garanzie Green. Si tratta di coperture fino all’80% dei finanziamenti bancari alle ESCo, garanzie autonome e a prima richiesta, interamente controgarantite dallo Stato.

L’adesione ai criteri della Tassonomia europea e al principio del “Do no significant harm” rappresenta una condizione necessaria, ma la vera innovazione sta nei tempi rapidi di concessione: grazie alla digitalizzazione del processo, l’emissione della garanzia può avvenire in sole 24 ore.

In questo modo, le banche riducono drasticamente il rischio di credito. Le imprese possono accedere a capitali con maggiore facilità, trasformando la misura PNRR in una pipeline realmente finanziabile.

Strumenti complementari e advisory per l’efficienza energetica a supporto delle ESCo

Se la garanzia pubblica resta la leva principale, altre realtà stanno sviluppando servizi paralleli pensati per accompagnare le imprese lungo l’intero percorso. Paola Rossi, in rappresentanza di Garanzia Etica, ha illustrato strumenti che vanno dalle fideiussioni alle asseverazioni di business plan, fino ai rating check e ai check-up aziendali.

Un pacchetto di attività che non si limita a certificare la solidità economica. Rafforza il rapporto con il sistema bancario e aiuta le ESCo a pianificare in maniera sostenibile la propria crescita.

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L’advisory, in questo quadro, diventa parte integrante del processo. Non un servizio accessorio, ma un supporto strategico per affrontare gare pubbliche, attrarre investitori e ridurre le barriere di accesso al mercato della finanza agevolata.

Un impegno condiviso tra istituzioni e mercato

Dal convegno è emersa con chiarezza la necessità di un approccio sistemico. Paolo Arrigoni, presidente del GSE, ha definito la misura un volano di sviluppo socio-economico, sottolineando l’interesse già manifestato da Regioni e amministrazioni locali nel cofinanziare progetti. Marco Simiani, deputato della Commissione Ambiente, ha richiamato l’esigenza di un “codice degli incentivi” capace di garantire stabilità normativa alle imprese. Nelle conclusioni, Marco Osnato, presidente della Commissione Finanze della Camera, ha ricordato come la misura punti a rispondere a due emergenze: la povertà energetica e il degrado del patrimonio edilizio pubblico.

Il ruolo di Federesco come cerniera tra policy e mercato

Il filo conduttore della giornata è stato tracciato da Federesco, che ha voluto rimarcare la funzione abilitante dell’efficienza energetica nella transizione. L’associazione si rinnova nella governance con la nomina di Alfonso Cauteruccio a segretario generale. Con il nuovo assetto, punta a rafforzare la capacità di proposta delle ESCo e a consolidare il dialogo con le istituzioni e con il credito.

Il convegno di Roma ha mostrato che gli strumenti esistono, ma che serve una regia comune per collegare policy, mercato e territori. La misura M.7–I.17 è il banco di prova più immediato. Il suo successo dipenderà dalla capacità di far convergere volontà politica, risorse finanziarie e competenze industriali in un unico percorso operativo.



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