Nordio: “Primi nel Governo in attuazione direttive e uso risorse Pnrr”
7 Settembre 2025
Una carriera da magistrato “abbastanza ricca di eventi”; ma essere Ministro è una grande opportunità per Carlo Nordio.
Ospite del 51° forum di The European House Ambrosetti a Cernobbio, a domanda del direttore del Sole 24 Ore Fabio Tamburini, il Guardasigilli ha sottolineato come per lui rappresenti l’occasione di “portare a compimento quel progetto sulla separazione delle carriere e sulla riforma del Csm e l’Alta corte di Giustizia, che ho illustrato proprio qui, nel lontano 1997, quando ho presentato il mio primo libro sulla giustizia”.
Il Ministro ha esordito parlando dell’efficienza della giustizia. “Siamo stati i primi nel governo – ha detto – ad aver attuato le direttive e impiegato le risorse Pnrr”. In particolare nella giustizia civile, Nordio ha citato percentuali incoraggianti: “abbiamo ridotto del 27,7% i tempi delle cause. Merito della magistratura, ma anche nostro, che siamo riusciti a impiegare le risorse disponibili”.
Una marcia in più nell’efficienza verrà data l’anno prossimo quando, ha aggiunto il Ministro, “colmeremo i vuoti del personale dei magistrati” con i concorsi in atto, per la prima volta nella storia repubblicana.
Ad organico pieno, sarà possibile l’entrata in vigore delle misure approvate, come quella sull’emissione delle ordinanze di custodia cautelare da parte di 3 giudici, e non più uno. “Avere persone che vengono arrestate e dopo dieci giorni vengono liberate non suona bene per l’immagine della giustizia”, ha detto Nordio, riferendosi alla recente inchiesta di Milano.
Spazio poi alla riforma costituzionale della magistratura, “la madre di tutte le battaglie”. Se passerà al vaglio referendario, essa “condurrà a una profondissima rivoluzione nella magistratura, perché verranno smantellate le incrostazioni sedimentatisi in questi decenni con le correnti”. Come? Tramite il sistema misto di sorteggio nel Csm e con l’istituzione dell’Alta Corte di Giustizia.
Insieme al Guardasigilli, sono intervenuti i colleghi di governo Paolo Zangrillo, ministro della Pubblica amministrazione, e Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy.
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