E’ battaglia nella maggioranza sull’uso dei fondi del Pnrr, sula loro destinazione e sul tentativo di salvare una parte dei progetti che rischiano di non arrivare a scadenza. Una battaglia che si sviluppa all’intern od ella maggioranza con una divergenza di opinioni che diventa evidente fra il Ministro degli Affari Europei Tommaso Foti di Fratelli d’Italia e il vice-capodelegazione di Forza Italia nel Gruppo PPE al Parlamento Europeo, il siciliano Marco Falcone.
Il terreno che fa emergere in modo chiaro le divergenze è l’incontro sullo stato di avanzamento del Pnrr promosso da Quater a Capo d’Orlando, con la partecipazione proprio del ministro per gli Affari europei e la Coesione Tommaso Foti, dell’Anci e di numerosi parlamentari e rappresentanti territoriali.
L’idea di Foti: “Si possono raggiungere tutti gli obiettivi”
Il Ministro degli Affari Europei Tommaso Foti
“Gli obiettivi del Pnrr legati alla nona e alla decima rata sono raggiungibili”. Ne è convinto il Ministro degli affari europei Tommaso Foti per il quale la riprogrammazione dei fondi sarebbe complessa e una eventuale proroga può riguardare solo progetti attivi e non progetti da inserire in fase di rimodulazione.
Sono 171 gli obiettivi ancora aperti mentre le due rate mancanti ammontano a 41,2 miliardi di euro. in questo panorama la Sicilia è indietro sull’uso di circa 11 miliardi di euro
Per chiudere i progetti che rischiano di restare a metà si pensa all’uso di altri fondi a gestione statale come i fondi di Coesione, dirottando quelli del Pnrr altrove ove non è possibile impiegarli mentre gli poltre 41 miliardi della nona e decima rata arriveranno. peraltro c’è obbligo di programmazione e spendibilità ma non di spesa effettiva entro il 30 agosto 2026
La replica dell’Eurodeputato Marco Falcone
“Chiudere la porta a ogni ipotesi di proroga dei progetti PNRR già maturi significa correre il rischio di lasciare l’Italia puntellata di opere incompiute, e questo non andrebbe nell’interesse né del Paese né dell’Europa” gli replica l’eurodeputato di Forza Italia Marco Falcone che sta, invece, lavorando proprio ad una proroga del Pnrr.
Il Vice capo delegazione di Forza Italia nel Ppe Marco Falcone
“In questo, voglio dirlo chiaramente, mi differenzio dalla posizione del ministro Tommaso Foti e da quanto oggi si discute tra i governi degli Stati membri. Pensare di fare in poco più di un anno ciò che non si è riuscito a fare in tre anni è francamente poco credibile”.
Una questione politica
“Non è una questione tecnica, ma politica. Salvare i progetti con una proroga ragionata è invece la linea che il Parlamento europeo ha adottato ufficialmente a giugno, a larghissima maggioranza, su impulso e proposta del Gruppo PPE”.
“Le risorse del Pnrr che l’Europa ha messo a disposizione arrivano da prestiti, senza sottrarre nulla ad altri settori. Proprio per questo – ha aggiunto Falcone – ha poco senso oggi pensare di tappare il buco con i fondi di Coesione, quindi togliendo ai territori: garantire il completamento dei progetti significa rafforzare la credibilità dell’Italia e la stessa missione europea di crescita condivisa. Nel gruppo di lavoro su Recovery & resilience facility a Bruxelles – ha concluso Falcone – proseguiremo la battaglia per salvare i progetti più meritevoli e rendere realmente efficace il Pnrr”.
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