Funivia delle mele: costosa e poco green






Grande successo di critica per la «prima funivia al mondo per le mele destinata a segnare il futuro della frutticultura italiana e non solo»: «In Trentino con la funivia delle mele il trasporto diventa green». E ancora: „La funivia eliminerà un gran traffico di camion».

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L’impianto è del Consorzio Melinda che ha vinto un bando Pnrr per la logistica alimentare. A giudizio del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, «la nuova Funivia delle Mele è un esempio di come i fondi del Pnrr possano rendere le aziende protagoniste della transizione energetica senza considerarle nemiche dell’ambiente. Questo investimento consentirà di risparmiare migliaia di viaggi in camion e di abbassare significativamente le emissioni di CO2».

Come due persone

Spiace dover rovinare un quadro così idilliaco ma lo zelo appare davvero un po’ troppo. A riportare tutti con i piedi per terra dovrebbero bastare anche pochi numeri. La funivia è lunga 1,3 chilometri e supera un dislivello di 90 metri collegando lo stabilimento di lavorazione di Predaia (nella frazione di Segno, Val di Non) alle celle ipogee della miniera di Rio Maggiore, un “frigorifero naturale” sotto le Dolomiti dove i frutti vengono conservati; il collegamento aereo va a sostituire un percorso stradale di 2 chilometri.

Ora, facciamo un semplice calcolo. Un tir emette circa 1 chilo di CO2 per chilometro percorso. I viaggi evitati, anche se spesso si evita accuratamente di specificarlo, sono riferiti a un anno intero e comportano una diminuzione delle percorrenze stradali pari a 12 mila chilometri.

La riduzione di emissioni annua è quindi di 12 tonnellate di CO2. Sono tante o poche? Poche, anzi pochissime, quasi nulla. Come termine di paragone, le emissioni pro-capite in Italia in un anno sono pari a sei tonnellate. La funivia ridurrà quindi la CO2 in misura pari a quella prodotta da due persone. O, per rimanere nell’ambito dei trasporti, l’impatto è equivalente a togliere dalle strade del Trentino una decina di auto.

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Quattro milioni di contributo pubblico

Torniamo alle mele. Dopo essere state raccolte, trasportate in funivia invece che con il camion nelle celle naturali, devono ovviamente raggiungere i punti vendita. E come avviene il trasporto? Su camion che percorrono qualche centinaio di chilometri. La “significativa riduzione delle emissioni” si rivela essere soltanto una costosa illusione. L’investimento, pari a 10 milioni, è stato finanziato per il 40 per cento con i fondi del Pnrr ossia, in ultima analisi, con i soldi dei contribuenti italiani ed europei e beneficerà quasi esclusivamente l’azienda grazie a una riduzione del costo di trasporto locale e a un ritorno di immagine “verde”.

La ricaduta positiva per la collettività è pressoché trascurabile. Stando ai parametri europei, ogni tonnellata di CO2 evitata vale 100 euro. La funivia comporta quindi un beneficio ambientale pari a 1.200 euro all’anno a fronte di un contributo pubblico di 4 milioni. Non proprio quello che si dice un investimento socialmente redditizio.

E non si tratta certo di un caso isolato: basti pensare che questo progetto si è classificato al secondo posto su un totale di oltre cento proposte che hanno avuto accesso ai fondi Pnrr.

Treni e automobili

Inoltre, la stessa “logica” della sostenibilità è alla base di investimenti assai più onerosi dove in gioco non sono milioni ma miliardi di euro come quelli per le ferrovie. I treni inquinano meno delle auto, quindi, si continua a ripetere, dobbiamo investire nei binari. Per poi scoprire, decennio dopo decennio che, tranne piccole nicchie di domanda, le persone continuano a spostarsi soprattutto in auto (e le imprese a utilizzare i camion per movimentare la merce) e che l’unico fattore rilevante per la riduzione dell’impatto ambientale dei trasporti è stato (e sarà) quello della innovazione tecnologica da applicare su larga scala come, ad esempio, a tutti i mezzi pesanti che circolano sulle autostrade.

Tutto il resto è spreco di risorse, favore a singole imprese, e photo opportunity per il ministro di turno che ha già annunciato la sua presenza alla inaugurazione ufficiale nel prossimo autunno. Il rinfresco sarà gentilmente offerto da Pantalone.













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