A inizio agosto il Ministero dell’Ambiente ha annunciato che avrebbe riutilizzato quasi 600 milioni di euro in fondi del Pnrr mai spesi per un incentivo alle auto elettriche. Il denaro era destinato all’installazione di colonnine per le ricariche, che però non sono mai state realizzate.
L’impianto di questo bonus sarebbe complesso, con diversi requisiti per chi acquista l’auto, alcuni passaggi burocratici e un tetto di spesa per le vetture. Gli incentivi però non sono ancora partiti e potrebbero diventare ufficiali ben oltre settembre. Mancano infatti ancora alcuni passaggi, tra cui uno che potrebbe far sparire completamente il nuovo bonus: il parere della Corte dei Conti.
Perché il bonus auto elettrica non è ancora partito
Era l’8 agosto 2025 quando il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin annunciava il ritorno, dopo anni, degli incentivi all’acquisto delle auto elettriche in Italia. Le aziende produttrici ritengono questi bonus fondamentali. Le cosiddette Bev, le auto che funzionano esclusivamente a batteria, hanno infatti un costo di entrata molto più alto di quelle con un motore a combustione interna.
Quasi un mese dopo però, il bonus auto elettrica non è ancora partito. In parte questo ritardo è dovuto alla paralisi in cui l’Italia cade in ogni mese di agosto. Ci sono però ancora diversi passaggi che questa misura deve affrontare prima di entrare effettivamente in vigore:
- la Corte dei Conti dovrà approvare l’utilizzo dei fondi del Pnrr, destinati alle colonnine, per il bonus;
- il quadro normativo del Ministero dell’Ambiente dovrà essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale;
- il Ministero dovrà pubblicare un decreto attuativo che specifichi i dettagli pratici dell’attuazione del bonus;
- la Sogei, la Società generale di informatica, dovrà sviluppare la piattaforma per richiedere gli incentivi.
Alcuni di questi passaggi potrebbero anche far sparire completamente il bonus. In particolare, il parere della Corte dei Conti sarà il momento più delicato. È comunque improbabile, con tutti questi passaggi burocratici ancora da completare, che il bonus auto elettrica sia avviato prima della fine di settembre.
Come funzionerebbe il bonus auto elettrica
Anche se non è ancora ufficiale, il bonus auto elettrica ha già una struttura molto precisa. Sarà tra i 9 e gli 11 mila euro, dipenderà dall’Isee dell’acquirente e dalla sua città di residenza, prevederà la rottamazione di un veicolo e potrà essere applicato solo ad auto che costano meno di 42.700 euro, Iva inclusa ma esclusi gli optional.
Nello specifico, i requisiti per ottenere il bonus sono:
- avere un’Isee inferiore a 40mila euro;
- risiedere in una città con più di 50 mila abitanti o in un’area di pendolarismo;
- rottamare un’auto con motore termico fino a Euro 5.
Il bonus potrà essere ottenuto da microaziende o persone fisiche che acquistano un’auto nuova e interamente elettrica (categoria M1). Per ottenere il voucher, gli acquirenti dovranno caricare sulla piattaforma i documenti che testimoniano che sono idonei a riceverlo, nello specifico:
- l’attestazione dell’Isee;
- il certificato di residenza;
- la targa del veicolo da rottamare.
Una volta completata l’operazione, la piattaforma rilascerà il voucher da consegnare al venditore. Sarà poi lui a validare il bonus. L’acquisto dell’auto avverrà già a prezzo scontato.
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