Il Piano Transizione 5.0 rappresenta una leva strategica per l’evoluzione delle imprese italiane verso un modello produttivo avanzato, sostenibile e digitalmente connesso che applichi in fabbrica il paradigma di Industria 5.0. Attraverso un approccio integrato che coniuga la riduzione dei consumi energetici, l’utilizzo di fonti rinnovabili di energia e la digitalizzazione dei processi, il piano supporta le imprese nella transizione ecologica e tecnologica.
Piano Transizione 5.0: obiettivi e strategie
Il Piano Transizione 5.0 rappresenta un’evoluzione significativa rispetto al precedente Piano Transizione 4.0, ponendo al centro non solo l’efficienza e la produttività, ma puntando a strategie per valorizzare la sostenibilità ambientale. Con una dotazione finanziaria complessiva di 6,3 miliardi di euro stanziati dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il Piano si articola in linee guida concrete per accompagnare le imprese italiane nel duplice processo di digitalizzazione e decarbonizzazione. Gli incentivi sono destinati ad aziende che investono in beni strumentali 4.0 connessi a progetti di risparmio energetico e transizione ecologica.
Le imprese possono ottenere crediti d’imposta a fronte dell’acquisto di tecnologie e software in grado di ridurre i consumi energetici di almeno il 3% sull’intera struttura o del 5% sul singolo processo interessato. Il Piano promuove inoltre l’integrazione di fonti energetiche rinnovabili, la formazione dei lavoratori e l’adozione di sistemi di monitoraggio digitali. La presentazione delle domande deve seguire uno specifico iter procedurale che prevede l’invio di una comunicazione preventiva al GSE, certificazioni tecniche redatte da periti o ingegneri iscritti agli albi professionali, e una successiva relazione finale per accedere alla fruizione dei crediti fiscali. Maggiori dettagli operativi sono disponibili sul portale ufficiale gse.it.
Riduzione dei consumi energetici
La riduzione dei consumi energetici è una delle principali condizioni per accedere agli incentivi previsti dal Piano Transizione 5.0. Le imprese devono presentare una certificazione tecnica redatta da un valutatore indipendente, come una ESCo (Energy Service Company) certificata UNI CEI 11352. Questa certificazione deve includere:
- una valutazione ex ante, che stima il risparmio energetico atteso;
- una valutazione ex post, che verifica l’effettivo risparmio conseguito.
Il risparmio minimo richiesto è del 3% su base strutturale o del 5% per processo produttivo. È possibile avvalersi di strumenti software per la modellazione energetica e della raccolta di dati storici per determinare la baseline. Maggiori dettagli sono disponibili nella sezione dedicata sul sito MIMIT.
Implementazione di sistemi di monitoraggio energetico
Per garantire la riduzione e l’ottimizzazione dei consumi energetici, le imprese devono dotarsi di sistemi di monitoraggio conformi alle migliori pratiche internazionali. L’adozione della norma ISO 50001 è fortemente raccomandata per strutturare un Sistema di Gestione dell’Energia (SGE) efficace, che consenta:
- la raccolta continua dei dati di consumo;
- l’analisi delle deviazioni energetiche;
- la pianificazione di interventi correttivi mirati.
Strumenti digitali come sensori IoT, piattaforme di Energy Management e dashboard intelligenti facilitano la supervisione in tempo reale. La digitalizzazione dei processi produttivi è fondamentale per raggiungere gli obiettivi del Piano. L’implementazione di sistemi di monitoraggio energetico consente alle imprese di analizzare in tempo reale i consumi, identificare inefficienze e ottimizzare l’uso dell’energia. Strumenti come l’Energy Dashboarding, che integrano sensori IoT e software avanzati, permettono una gestione proattiva dell’energia.
Innovazione e digitalizzazione delle imprese
Il Piano Transizione 5.0 incentiva l’adozione di tecnologie avanzate che integrano l’intelligenza artificiale (IA), l’Internet of Things (IoT) e la robotica collaborativa, promuovendo un nuovo paradigma produttivo capace di coniugare efficienza operativa, sostenibilità e resilienza. L’IA permette di ottimizzare in tempo reale i processi produttivi tramite analisi predittiva, manutenzione preventiva e automazione delle decisioni, mentre l’IoT consente una raccolta capillare di dati di funzionamento e consumo grazie a sensori connessi lungo tutta la catena del valore.
La robotica collaborativa, infine, migliora l’interazione tra uomo e macchina, incrementando produttività e sicurezza e l’automazione industriale. Esempi pratici includono l’utilizzo di algoritmi AI per il controllo adattivo delle linee di produzione, o di piattaforme IoT per la gestione energetica avanzata.
Il ruolo delle energie rinnovabili nell’Industria 5.0
L’integrazione delle energie rinnovabili è un pilastro strategico dell’Industria 5.0 e del Piano Transizione 5.0. L’obiettivo è ridurre la dipendenza dalle fonti fossili e promuovere modelli di produzione più sostenibili attraverso l’autoproduzione di energia. Sono previsti incentivi per l’acquisto e l’installazione di impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo. Per accedere ai benefici fiscali, i pannelli devono rispettare precisi standard:
- Produzione europea dei moduli fotovoltaici.
- Efficienza minima del 21,5% per i moduli e del 23,5% per le celle solari.
L’energia rinnovabile può essere impiegata anche per alimentare processi produttivi in combinazione con sistemi intelligenti di gestione e accumulo. Le imprese possono così beneficiare di un doppio vantaggio: riduzione dei costi in bolletta e miglioramento del rating ESG.
È inoltre possibile integrare gli impianti fotovoltaici con soluzioni smart come inverter intelligenti e sistemi di battery management, connessi a piattaforme cloud per l’ottimizzazione dei flussi energetici. L’integrazione delle energie rinnovabili è un pilastro del Piano. Gli investimenti in impianti fotovoltaici, ad esempio, sono incentivati a condizione che i moduli siano prodotti in Europa e rispettino specifici standard di efficienza: almeno il 21,5% a livello di modulo e il 23,5% a livello di cella. Questa misura promuove l’autoproduzione di energia e riduce la dipendenza dalle fonti fossili.
Incentivi e benefici fiscali per le imprese
Il Piano Transizione 5.0 introduce un articolato sistema di crediti d’imposta destinati alle imprese che realizzano investimenti finalizzati alla digitalizzazione e all’efficientamento energetico. Gli incentivi sono graduati in base alla percentuale di riduzione dei consumi energetici ottenuta e all’importo degli investimenti, secondo una logica di premialità.
Le aliquote dei crediti d’imposta variano dal 5% al 45% a seconda del livello di riduzione energetica e dell’entità dell’investimento effettuato. Ad esempio:
- 35% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro con riduzione superiore al 10%;
- 15% tra 2,5 e 10 milioni di euro;
- 5% oltre i 10 milioni di euro.
Queste misure sono cumulabili con altri incentivi (a condizione che non vi sia doppio finanziamento per le stesse spese) e sono fruibili tramite compensazione nel modello F24 in tre quote annuali di pari importo.
Per garantire l’accesso al beneficio fiscale, le imprese devono presentare:
- una comunicazione preventiva e una comunicazione finale al GSE;
- una perizia tecnica asseverata da esperti qualificati (periti industriali, ingegneri o ESCo certificate);
- la relazione del revisore legale dei conti per la certificazione delle spese.
Ulteriori agevolazioni sono previste per coprire le spese di certificazione:
- fino a 10.000 euro per la certificazione tecnica;
- fino a 5.000 euro per le imprese non obbligate alla revisione legale.
Il Piano prevede un credito d’imposta per le imprese che effettuano investimenti conformi agli obiettivi di riduzione dei consumi energetici e digitalizzazione. Le aliquote variano in base all’entità dell’investimento e al livello di risparmio energetico ottenuto.
Accesso e fruizione dei crediti d’imposta
L’accesso al credito d’imposta previsto dal Piano Transizione 5.0 è subordinato a un iter formale ben definito, volto a garantire la trasparenza, la correttezza tecnica degli investimenti e l’effettiva riduzione dei consumi energetici.
Le imprese devono procedere con una comunicazione preventiva al Gestore dei Servizi Energetici (GSE), che valuterà la coerenza del progetto con gli obiettivi del Piano. Dopo l’implementazione degli interventi, una comunicazione finale aggiornerà il GSE sui risultati ottenuti.
La documentazione richiesta comprende:
- Una perizia tecnica asseverata redatta da esperti qualificati iscritti agli albi professionali o da ESCo certificate UNI CEI 11352, che attesti il risparmio energetico conseguito.
- La relazione di un revisore legale dei conti, che certifichi la congruità e la tracciabilità delle spese sostenute.
Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione tramite modello F24 e non concorre alla formazione del reddito imponibile né alla base imponibile IRAP. È suddiviso in tre quote annuali di pari importo.
Ulteriori crediti aggiuntivi sono riconosciuti per coprire i costi delle certificazioni:
- Fino a 10.000 euro per le certificazioni tecniche.
- Fino a 5.000 euro per le imprese non soggette a revisione legale.
Per una guida operativa completa, il GSE mette a disposizione un vademecum aggiornato con modulistica e scadenze. Per accedere al credito d’imposta, le imprese devono seguire una procedura che include:
- Comunicazione al GSE prima e dopo l’investimento.
- Certificazioni peritali che attestino il risparmio energetico.
- Relazione del revisore legale dei conti.
Il credito d’imposta è utilizzabile in compensazione tramite modello F24 e non concorre alla formazione del reddito imponibile. Inoltre, è previsto un credito d’imposta aggiuntivo fino a 10.000 euro per le spese di certificazione e fino a 5.000 euro per le imprese non obbligate alla revisione legale dei conti.
Le principali indicazioni dalle FAQ aggiornate del GSE
L’aggiornamento delle FAQ del GSE del 10 aprile 2025 ha chiarito alcuni aspetti fondamentali per l’attuazione operativa del Piano Transizione 5.0. Tra i punti più rilevanti:
- È stata introdotta una procedura semplificata per le imprese che realizzano investimenti sotto determinate soglie, con una modalità più agile di attestazione del risparmio energetico.
- Le richieste di accesso al credito d’imposta devono essere presentate esclusivamente tramite il Portale Transizione 5.0 del GSE, utilizzando SPID e firmando digitalmente la documentazione.
- Le imprese sono tenute a conservare tutta la documentazione relativa al progetto, comprese perizie, certificazioni, fatture e DDT.
- Gli impianti fotovoltaici agevolabili devono essere realizzati con moduli iscritti in un apposito registro e non possono generare energia oltre il 105% del fabbisogno annuale.
- Il credito d’imposta è cumulabile con altri incentivi, ma entro il limite massimo del 100% del costo ammissibile.
Queste indicazioni operative rappresentano un riferimento utile per tutte le imprese che vogliono strutturare correttamente la propria partecipazione al Piano.
Energia e Industria 5.0, il futuro
Il Piano Transizione 5.0 si presenta come un’opportunità strategica per le imprese italiane che intendono coniugare crescita economica e sostenibilità ambientale. La sua struttura, fondata su incentivi concreti e criteri tecnici ben definiti, consente di orientare gli investimenti verso tecnologie ad alto impatto e risparmio energetico misurabile.
Le imprese che sapranno cogliere questa occasione non solo otterranno vantaggi fiscali, ma rafforzeranno la propria competitività sul mercato, migliorando al contempo la propria impronta ecologica e la reputazione ESG.
È fondamentale però affrontare la transizione con consapevolezza e preparazione: affidarsi a professionisti qualificati per le certificazioni, dotarsi di sistemi di gestione dell’energia moderni, e mantenersi aggiornati sulle evoluzioni normative e procedurali. Industria 5.0 non è solo una visione, ma una traiettoria concreta già tracciata da politiche pubbliche, tecnologie emergenti e nuove esigenze dei mercati globali.
Bibliografia
Legge 11 dicembre 2016, n. 232 (Allegati A e B), per la definizione dei beni strumentali 4.0 ammessi all’incentivo.
Decreto-legge 29 marzo 2024, n. 39, convertito con modificazioni dalla Legge 23 maggio 2024, n. 67.
Decreto interministeriale 24 luglio 2024, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 183 del 6 agosto 2024.
Legge 30 dicembre 2024, n. 207 (Legge di Bilancio 2025), che ha aggiornato e integrato le disposizioni del Piano Transizione 5.0.
Decreto-legge 2 marzo 2024, n. 19, convertito con modificazioni dalla Legge 29 aprile 2024, n. 56 (articolo 38).
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link