Allarme Anac: vanno a gara solo 2 appalti pubblici su 100, tutto il resto in affidamento diretto


Il presidente dell’Autorità anticorruzione presenta il Rapporto annuale al Parlamento: troppi i casi di corruzione e di conflitto di interesse

In Italia continuano ad esserci troppi casi di conflitti d’interesse, che hanno portato a «un progressivo indebolimento delle garanzie amministrative poste a presidio dell’indipendenza e della correttezza dell’azione pubblica». Lo ha detto il presidente dell’Anac, Giuseppe Busia, presentando il rapporto annuale dell’Autorità anticorruzione in Parlamento, e ricordando come a fronte dell’abrogazione del reato di abuso di ufficio non vi sia stato l’atteso rafforzamento delle tutele amministrative. Secondo Busia la corruzione è il reato che si è evoluto di più, anche sfruttando la tecnologia, e ciò preoccupa nel momento in cui alcuni giganti economici hanno acquisito dimensioni di uno Stato.

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Appalti frazionati

Altro punto dolente è quello degli appalti pubblici, dove il numero degli affidamenti diretti, senza gara, ha raggiunto per servi e forniture un’incidenza del 98%. «Preoccupa – ha detto Busia – il crescente addensamento degli affidamenti non concorrenziali tra i 135 e i 140 mila euro, a ridosso della soglia, più che triplicato rispetto al 2021 quando il valore limite era 75 mila euro». In questo contesto, ha sottolineato il presidente dell’Anac «risultano numerosi casi di frazionamento artificioso degli appalti» per mantenerne gli importi sotto soglia.




















































Boom della spesa per i farmaci

Anche per la sicurezza del lavoro, ha detto Busia «i rischi maggiori vengono dai subappalti, specie se realizzati a cascata». Nel 2024 il valore complessivo degli appalti è stato di 271,8 miliardi, con 267 mila procedure di gara, con una flessione del 4,1% sul 2023 e del 7,3% sul 2022. Tra le forniture, lo scorso anno, c’è stato un vero e proprio boom di acquisti per i farmaci, con una spesa che ha superato i 40 miliardi di euro, in crescita del 37,8% sul ‘23, mentre resta sostenuta la spesa per gli apparecchi elettromedicali ed i dispositivi medici.

Pnrr in ritardo

Nonostante la scadenza del Pnrr incomba e l’accelerazione impressa, ha detto infine Busia, è preoccupante l’andamento della spesa che in alcuni settori è ancora inferiore al 30% delle risorse destinate.

20 maggio 2025 ( modifica il 20 maggio 2025 | 18:04)

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