La holding di investimento svedese Indutrade, al suo terzo deal in Italia, acquisisce la medtech lombarda SLT


Il gruppo svedese Indutrade, holding di investimento quotata al Nasdaq Nordic (Borsa di Stoccolma), specializzata nei settori della tecnologia e dell’industria, ha sottoscritto un accordo per l’acquisizione del 100% delle quote della medtech SLT srl, attiva nel settore della tecnologia medicale e specializzata in dispositivi per la verifica delle prestazioni e della sicurezza di apparecchiature medicali. SLT sarà inclusa nella business area Life Science di Indutrade. Il closing è previsto per il terzo trimestre del 2025 (si veda qui il comunicato stampa).

A vendere sono stati il presidente Vincenzo Ventimiglia (51%), l’amministratore delegato Emanuele Galli (47%) e Rossella Rovito (2%), con Ventimiglia e Galli che hanno contestualmente confermato il loro impegno come manager della società.

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Banca Akros ha agito in qualità di advisor finanziario sell-side. Corsi, Caizzi, Mondini & Associati ha fornito supporto fiscale e contabile a SLT, che per gli aspetti legali è stata affiancata dallo studio Rapini & Seysselo. Indutrade è stata invece supportata per gli aspetti fiscali e finanziari da KPMG e per gli aspetti legali dallo Studio Legale De Berti Jacchia Franchini Forlani (si veda qui il comunicato stampa degli advisor).

Fondata nel 1949 e con sede a Cernusco sul Naviglio (Milano), SLT è una società commerciale che offre sul mercato dispositivi per test e controlli sulle tecnologie medicali e in particolare soluzioni per la verifica di sicurezza e prestazioni di apparecchiature per esplorazione funzionale e bioimaging. In particolare, è l’importatore esclusivo per l’Italia di tutta la produzione FLUKE Biomedical. L’attività commerciale si completa con servizi di taratura e assistenza tecnica sulle apparecchiature commercializzate e programmi di formazione dedicati. Tra i clienti ci sono fabbricanti di dispositivi medici, aziende fornitrici di servizi di assistenza tecnica, dalle piccole alle grandi società di global service e strutture sanitarie. La società, che conta 19 dipendenti, ha chiuso il 2024 con circa 7,5 milioni di euro di fatturato, dopo aver chiuso il 2023 con 6,3 milioni di euro di ricavi netti, 1,5 milioni di ebitda e un milione di liquidità netta (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).

L’acquisizione è la quinta effettuata da Indutrade nel 2025 ed è la terza operazione in assoluto in Italia. Ricordiamo infatti che a luglio 2023 il gruppo ha acquisito l’intero capitale di I-tronik srl, società con sede a Vigonza (Padova), specializzata nella distribuzione e messa in opera di macchinari per la produzione di schede elettroniche e circuiti stampati (si veda altro articolo di BeBeez). In precedenza, a inizio novembre 2021, il gruppo aveva acquisito l’intero capitale dell’italiana Italprotec Industries srl, produttore e commerciante tecnico di prodotti industriali ingegnerizzati per la movimentazione di fluidi critici, con sede a Cavenago Brianza (Milano)(si veda altro articolo di BeBeez). Entrambe le società sono state incluse nella Business Area DACH di Indutrade.

Indutrade è un gruppo internazionale attivo nei settori della tecnologia e dell’industria, che oggi comprende oltre 200 società presenti in circa 30 Paesi, principalmente in Europa. Le società del gruppo sviluppano, producono e vendono componenti, sistemi e servizi con un elevato contenuto tecnico in nicchie di mercato selezionate. Quotato come detto al Nasdaq Stoccolma, il gruppo ha come azionista di riferimento la famiglia Lundberg attraverso la sua holding, Lundbergföretagen, che possiede una quota del 26,6%.

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“Siamo un gruppo nordico che nasce 50 anni fa che ha iniziato prima guardando ad aziende distributive e poi produttive. Cresciamo per acquisizioni di aziende medio piccole, dai 5 ai 50 mln di ricavi con elevata profittabilità in termini di EBIT”, spiega a BeBeez Andrea Imbriani, managing director di Indutrade Italy.

Andrea Imbriani,

“Molte delle aziende hanno un tema di passaggio generazionale o sanno di dover investire, la nostra logica è decentralizzata, diamo empowerment al managing director che molto spesso è lo stesso imprenditore che ci ha venduto l’azienda e che diventa un manager a tutti gli effetti. Noi entriamo sempre al 100%. Il tipo di management che c’è da noi è flessibile e offre continuità, abbiamo un approccio di long term investor. Compriamo le aziende per tenerle e non per rivenderle. Al momento ne abbiamo 220. La cassa serve prima per l’azienda, per fare altre acquisizioni, e va poi come dividendo agli investitori. Per questo cerchiamo pmi profittevoli. Abbiamo una governance ben strutturata, offriamo reporting da multinazionale”, continua il manager.

Che conclude: “Gli imprenditori delle società che acquistiamo, i venditori, imparano a fare un piano strategico e a gestirla in ottica di marginalità, con chiari obiettivi finanziari. Ovviamente possiamo considerare anche collaborazioni tra aziende, ma non è imposto. Abbiamo meeting annuali per divisione e incontri tra segmenti da cui nascono opportunità. Abbiamo aziende che hanno un prodotto ripetitivo, in Italia siamo entrati nel 2021 e l’obiettivo di medio termine è di arrivare a più di 10 aziende. Il mio ruolo è anche di fare da mediatore culturale oltre che di relazioni”.

Indutrade nel 2024 ha acquisito 16 nuove società e chiuso il bilancio consolidato con 32,544 miliardi di corone svedesi di ricavi (poco meno di 2,9 miliardi di euro), un ebita di 4,689 milioni di corone (420 milioni di euro), quindi con un ebita margin del 14,4%, a fronte di un debito finanziario netto pari a 1,4 volte l’ebita. Il primo semestre dell’anno si è invece chiuso con 4 nuove acquisizioni e 8,121 milioni di corone di ricavi (720 milioni di euro), un ebita di 1,115 milioni di corone (100 milioni di euro), quindi con un ebita margin del 13,7%, e un debito finanziario netto pari a 1,5 volte l’ebita (si veda qui la presentazione dei dati semestrali agli investitori).

 

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