Manca sempre meno tempo al primo agosto. Nella settimana che precede la scadenza sulle trattative tra Bruxelles e Washington sui dazi, i vertici dell’Unione europea si muovono in Asia per due tappe diplomatiche.
La presidente della Commissione Ursula Von Der Leyen, Antonio Costa, presidente del Consiglio europeo, e l’Alto rappresentante Kaja Kallas saranno a Tokyo il 23 luglio per partecipare al trentesimo vertice bilaterale con il Giappone, ospiti del primo ministro nipponico Shigeru Ishiba. Il giorno successivo, la delegazione volerà a Pechino per incontrare i massimi rappresentanti del governo cinese.
Vertice Ue-Giappone: cooperazione economica e sicurezza indo-pacifica
Per Bruxelles il Giappone resta la pedina più affidabile nell’Indo-Pacifico. Quindi, è secondo questa logica che il vertice di Tokyo serve a ribadire che il rapporto non è retorico ma basato su interessi concreti: difesa comune, competitività economica, rispetto delle regole multilaterali.
Sul tavolo anche un’ipotesi di “Wto 2.0” legato al Cptpp, inteso come una versione rinnovata dell’Organizzazione mondiale del commercio basata sulle regole e sugli standard dell’accordo transpacifico. La dichiarazione finale toccherà inoltre l’Ucraina, il Medio Oriente e la stabilità regionale. Dal 2019 l’asse è cementato da un accordo commerciale e, dal 2024, da una cooperazione in materia di sicurezza con scambi regolari e consultazioni strutturate.
Ue e Giappone: storia della partnership e summit passati
Non è una visita di piacere, ma c’è sempre sullo sfondo lo spauracchio dei dazi dal primo agosto. L’Ue e il Giappone rappresentano insieme quasi un quarto del Pil mondiale e circa il 20% degli scambi globali di beni e servizi. Dal novembre 2024 esiste una cooperazione in materia di sicurezza e difesa, con regolari consultazioni a livello ministeriale.
Il vertice di Tokyo segue quello di Bruxelles del 13 luglio 2023, in cui era stato rinnovato l’impegno comune su pace, sicurezza economica, transizione digitale e sviluppo sostenibile. Andando a ritroso nel 2022, invece, era stato varato il partenariato digitale. La missione di luglio, anche se risulta più una corsa per salvare il recuperabile, punta a consolidare ulteriormente questo asse strategico, con l’ambizione di rilanciare il commercio, rafforzare le regole e dimostrare la tenuta della cooperazione.
Vertice Uue-Cina: commercio squilibrato e reciprocità al centro
Dopo Tokyo, la missione proseguirà a Pechino il 24 luglio. Von Der Leyen, Costa e Kallas incontreranno Xi Jinping per affrontare i dossier globali e ridefinire i rapporti bilaterali. Nel pomeriggio toccherà a Li Qiang, per un confronto sul commercio chiuso da una cena ufficiale.
Per Bruxelles, la relazione con Pechino resta necessaria ma insostenibile così com’è, a partire dai prodotti cinesi che arrivano in Europa. Von der Leyen approfitterà dell’occasione per dire che la concorrenza è accettabile solo se equa, ricordando che la Cina sfrutta l’apertura dei mercati europei offrendo in cambio poco o nulla. La reciprocità resta il perno del messaggio europeo, ma la sensazione che si respira è solo quella di un dialogo, non di un accordo.
Guerra in Ucraina e ordine globale: cosa dirà l’Europa alla Cina
Oltre al dato puramente economico, c’è anche un altro fatto, che riguarda la guerra in Ucraina, dove Europa e Cina giocano su due partite diverse. Durante il confronto con Xi, Bruxelles farà notare che la guerra russa in Ucraina non è un problema locale ma un segnale di instabilità per l’intero ordine mondiale.
L’Unione europea insisterà sulla difesa del multilateralismo e punterà a ottenere da Pechino un impegno più concreto, chiamandola a giocare un ruolo da attore globale responsabile.
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