Molte imprese italiane che nel secondo trimestre 2025 hanno maturato un credito IVA potranno presentare domanda per il rimborso IVA, da richiedere entro la scadenza del 31 luglio.
Tale meccanismo consente di recuperare le somme versate in eccesso, favorendo la gestione della liquidità in modo efficace e conforme alla normativa fiscale. Il rimborso può essere richiesto anche in compensazione con altri debiti fiscali, purché siano rispettati requisiti e soglie specifiche.
Ma chi può richiedere il rimborso IVA? Quali sono i limiti di importo, i documenti richiesti e i tempi di erogazione? Come si compila correttamente il modello TR 2025 per ottenere l’accredito? Vediamo tutti i passaggi da seguire.
Rimborso IVA secondo trimestre 2025: soglie e requisiti da rispettare
Il diritto al rimborso IVA trimestrale può essere esercitato da tutti i soggetti titolari di partita IVA che, nel periodo tra aprile e giugno 2025, hanno maturato un credito IVA superiore a 2.582,28 euro. Si tratta della soglia minima prevista dall’art. 38-bis del DPR 633/72 per inoltrare la richiesta attraverso il modello TR.
Nel caso in cui il credito superi i 5.000 euro, è obbligatorio allegare alla richiesta il visto di conformità, un’attestazione rilasciata da un professionista abilitato che certifica la correttezza formale dei dati. Un obbligo che si applica sia per i rimborsi che per l’utilizzo in compensazione IVA tramite modello F24.
Sono ammessi al rimborso solo i contribuenti che effettuano operazioni imponibili che generano diritto alla detrazione IVA.
Sono esclusi invece, salvo deroghe, coloro che svolgono esclusivamente operazioni esenti. Per i beni utilizzati in parte per finalità aziendali e in parte per uso personale (beni a uso promiscuo), è prevista una detrazione forfetaria calcolata in base a percentuali stabilite dalla normativa.
Modello TR 2025: come presentare la domanda di rimborso IVA
Per accedere al rimborso IVA, è necessario compilare e trasmettere il modello TR relativo al secondo trimestre, disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Il termine ultimo per l’invio è fissato al 31 luglio 2025.
La trasmissione può avvenire esclusivamente in modalità telematica, tramite i canali Entratel o Fisconline. Il modello TR 2025 è articolato in varie sezioni:
- Frontespizio: dati anagrafici del contribuente e informazioni sull’intermediario;
- Quadro TA: operazioni attive annotate nei registri delle fatture emesse o dei corrispettivi;
- Quadro TB: acquisti e importazioni soggetti a IVA, registrati nel trimestre;
- Quadro TC: calcolo del credito d’imposta spettante;
- Quadro TD: verifica delle condizioni di ammissibilità per il rimborso.
È fondamentale che i dati siano coerenti con quelli contenuti nella dichiarazione IVA annuale e nei registri contabili. In caso di errori o incongruenze, la richiesta di rimborso può essere sospesa o rigettata.
Tempi, compensazione del credito IVA e controlli fiscali
Una volta trasmesso correttamente il modello TR, l’Agenzia delle Entrate ha tempo fino a tre mesi per erogare il rimborso IVA. In caso di ritardi, sono dovuti interessi legali al tasso del 2% annuo, mentre L’accredito può avvenire anche in modo parziale, ma non può essere inferiore a 10,33 euro.
In alternativa alla richiesta diretta di rimborso, è possibile optare per la compensazione IVA orizzontale, utilizzando il credito maturato per pagare altri tributi: IRPEF, INPS, IMU, contributi previdenziali o accise, attraverso il modello F24.
Durante l’anno è possibile presentare tre modelli TR trimestrali e una sola richiesta annuale. L’Amministrazione fiscale può effettuare controlli successivi, anche a campione. In tal caso, il contribuente deve fornire copia delle fatturee altra documentazione giustificativa. L’invio di dati incompleti o incoerenti può comportare il blocco del rimborso.
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