Il Parlamento europeo ha approvato una nuova direttiva che rivoluziona il settore dei pacchetti vacanza, introducendo regole più chiare a tutela dei consumatori e maggiore flessibilità per le imprese del turismo. Una riforma attesa da tempo, nata per correggere le criticità emerse soprattutto durante e dopo la pandemia, quando le lacune normative avevano reso complessi i rimborsi e la gestione delle crisi.
Nuova definizione di “pacchetto turistico”
La direttiva semplifica e chiarisce il concetto di pacchetto turistico: viene considerato tale qualsiasi combinazione di almeno due servizi turistici (trasporto, alloggio, noleggio veicoli o altri servizi accessori) acquistati per lo stesso viaggio o vacanza. Rilevante è l’esclusione dei cosiddetti “contratti collegati”: ora, se volo e hotel sono acquistati su piattaforme digitali ma attraverso procedure e pagamenti separati, non rientrano più nella definizione di pacchetto. Questo elimina obblighi ingiustificati per agenzie e portali, quando non svolgono il ruolo di veri organizzatori.
Regole più flessibili su acconti e pagamenti
Un’altra novità centrale riguarda l’eliminazione del tetto agli acconti: non esisteranno più limiti fissi percentuali per gli anticipi richiesti dalle agenzie di viaggio, che potranno essere concordati secondo le prassi di mercato. Questa modifica supera una delle rigidità più criticate dalla filiera turistica e offre alle imprese maggiore capacità di pianificazione finanziaria.
Voucher e rimborsi: cosa cambia
La nuova normativa prevede che l’uso del voucher in caso di annullamento del viaggio sia facoltativo, non più obbligatorio, e che il viaggiatore abbia la possibilità di cederlo una sola volta, purché autorizzato. Per quanto riguarda i rimborsi, vengono introdotti tempi certi e trasparenti per la gestione dei reclami: 7 giorni per la conferma di ricezione e 30 giorni per fornire una risposta.
Gestione delle “circostanze straordinarie”
Viene fornita maggiore chiarezza sul concetto di “circostanze straordinarie”, come pandemie o eventi naturali: tali condizioni saranno valutate su basi oggettive e non saranno più legate automaticamente agli avvisi ufficiali sui viaggi, così da tutelare efficacemente sia i consumatori sia le agenzie di viaggio.
Tempi e modalità di applicazione
Gli Stati membri avranno 24 mesi per recepire la direttiva nelle rispettive legislazioni nazionali, consentendo un adeguamento graduale del settore. In questo modo si punta a ridurre la burocrazia, uniformare le regole in tutta l’Unione europea e garantire una maggiore competitività del mercato turistico italiano ed europeo.
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