Confindustria e Intesa per l’Umbria. Un accordo da quattro miliardi


Duecento miliardi di euro fino al 2028, di cui quattro alle aziende umbre, per rilanciare lo sviluppo del sistema produttivo e cogliere le opportunità di Transizione 5.0 e I.A., integrando così le risorse già stanziate dalla banca per la realizzazione degli obiettivi del PNRR. E’ questo in sintesi il contenuto dell’ accordo quadriennale tra Confindustria e Intesa Sanpaolo per la crescita delle imprese italiane, sottoscritto lo scorso gennaio dal numero uno degli industriali, Emanuele Orsini, e da Carlo Messina, consigliere delegato e ceo dell’istituto di credito. Ieri nella sede di Confindustria Perugia, il consigliere delegato Carlo Pacifici e Tito Nocentini, direttore regionale Toscana e Umbria di Intesa Sanpaolo, hanno evidenziato le peculiarità delle nuove misure in campo per l’Umbria.

“Grazie a questa intesa mettiamo a disposizione delle imprese di questa regione 4 miliardi di euro per accelerare gli investimenti oggi strategici per la competitività incentivando sostenibilità, accesso ai mercati esteri e innovazione. L’Umbria – osserva Nocentini – presenta un sistema produttivo caratterizzato da Pmi dalla rilevante capacità di sviluppo, distintive del made in Italy oltre che di grande espressività nell’ambito dell’industria manifatturiera, agroalimentare e dei servizi alla persona”. Per Pacifici investimenti, innovazione e credito rappresentano leve imprescindibili per garantire crescita sostenibile e competitività al sistema produttivo locale. “Per affrontare le sfide del presente – osserva – occorrono strumenti finanziari su misura, che accompagnino investimenti in tecnologia e sostenibilità, supporto per affrontare i mercati esteri e un ecosistema territoriale coeso, che valorizzi le competenze, le filiere e l’innovazione industriale locale. Il valore della collaborazione tra Confindustria e Intesa sta proprio nella capacità di fare rete, di integrare finanza e strategia al servizio delle imprese. Confindustria Umbria continuerà ad essere un punto di riferimento per tutte le aziende che vogliono investire, crescere, innovare e aprirsi ai mercati internazionali”.

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Quanto all’accordo siglato le novità riguardano gli investimenti in nuovi modelli produttivi evoluti ad alto potenziale con particolare attenzione ad aerospazio, robotica, intelligenza artificiale e scienze della vita; l’accelerazione della transizione sostenibile in linea con il Piano Transizione 5.0, dei processi innovativi ad alto contenuto tecnologico, dell’economia circolare verso un bilanciamento energetico ottimale tra fonti energetiche sostenibili; l’impatto in ricerca e innovazione, favorendo la nascita e lo sviluppo di startup e Pmi ad alto contenuto tecnologico anche attraverso soluzioni finanziarie e servizi dedicati; piano per l’abitare sostenibile, per facilitare la mobilità e l’attrazione dei talenti nell’industria italiana.

Silvia Angelici



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