Dazi, per le aziende più incertezze che durante il Covid


Diminuiscono gli investimenti delle imprese emiliano romagnole: nel 2024 oltre il 90% delle imprese aveva investito, con una media del 5,3% del fatturato, per un importo complessivo di 871 milioni di euro.Nel 2025 le previsioni d’investimento sono dell’88,5%, con un valore complessivo in calo dell’1,7% rispetto allo scorso anno.

L’indice d’incertezza rilevato dal centro studi Confindustria è molto alto, superiore addirittura a quello legato al lockdown pandemico. Pesano soprattutto le incognite sui dazi americani: le esportazioni dall’Emilia-Romagna verso gli Stati Uniti sono quadruplicate dal 2000 ad oggi, seconda regione dopo la lombardia.

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“Abbiamo prodotti unici, reagiremo bene ma attendiamo di conoscere l’entità esatta dei dazi”, sottolinea Confindustria, spiegando che poi ci sarà un’analisi settore per settore: alcuni potranno assorbire i costi grazie alla forza della domanda americana, altri avranno più difficoltà.

L’Emilia-Romagna ha un’industria prevalentemente manifatturiera: negli ultimi anni l’aumento dell’occupazione è stato superiore all’aumento del pil, le aziende hanno preferito mantenere mano d’opera specializzata anche con la flessione dei ricavi: il rischio occupazionale è però tra gli effetti dei dazi.

Nel servizio di Paolo Pini (montaggio Marco Sermenghi) le interviste a Annalisa Sassi, Presidente di Confindustria Emilia-Romagna, e ad Alessandro Fontana, Direttore del Centro Studi di Confindustria

 

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