Investimenti industriali: il Cosib approva la politica di opzione gratuita sui terreni per stimolarne l’approdo


TERMOLI. La notizia del lotto in opzione gratuita assegnato per la realizzazione (auspicata) di un data center ha messo all’opera la nuova policy sull’utilizzo dei terreni del Cosib.

Il 4 luglio 2025, il Comitato Direttivo del Consorzio si è riunito e ha approvato all’unanimità una modifica cruciale al suo regolamento che disciplina la cessione delle aree e l’insediamento di attività produttive all’interno dell’agglomerato industriale. Questa decisione strategica introduce un “diritto di opzione gratuito” per l’acquisto di lotti industriali, affrontando direttamente un ostacolo significativo incontrato dalle imprese che cercano di ottenere finanziamenti per i loro progetti.  

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Questa mossa è destinata a stimolare nuovi investimenti, semplificare i processi di sviluppo e migliorare l’attrattiva complessiva della regione per le iniziative industriali e commerciali. La modifica normativa non rappresenta un semplice adeguamento amministrativo, ma piuttosto una risposta proattiva e necessaria alle mutevoli dinamiche del mercato. Il Consorzio ha dimostrato la sua capacità di adattarsi alle realtà economiche contemporanee, garantendo che le normative non ostacolino, ma piuttosto facilitino, la crescita e lo sviluppo. Questo approccio lungimirante è essenziale per mantenere e rafforzare la competitività dell’agglomerato industriale nell’attrazione di capitali e imprese.

Tradizionalmente, l’acquisizione di terreni industriali richiedeva spesso un acquisto anticipato, rappresentando un notevole esborso di capitale per le imprese anche prima che il finanziamento del progetto fosse completamente assicurato. Tuttavia, è emersa una tendenza crescente in cui le aziende, in particolare quelle che intraprendono interventi produttivi su larga scala, dipendono fortemente da finanziamenti esterni, sia pubblici che privati. Questi accordi di finanziamento spesso richiedono che l’azienda abbia un diritto sicuro, ma flessibile, sul terreno prima che i fondi vengano erogati.

Il regolamento precedente creava un dilemma: le imprese non potevano acquistare il terreno senza il finanziamento, ma spesso non potevano finalizzare il finanziamento senza un percorso chiaro e impegnativo per l’acquisizione del terreno. Questo collo di bottiglia di fatto bloccava o scoraggiava potenziali investimenti. L’osservazione che le richieste di assegnazione di lotti industriali fossero “sempre maggiori, se non esclusive” e subordinate all’ottenimento di finanziamenti indica che non si trattava di un problema isolato, ma di una disconnessione fondamentale tra la politica tradizionale di assegnazione dei terreni e le realtà in evoluzione della finanza di progetto moderna. Molti progetti su larga scala necessitano di un sito confermato, spesso tramite un’opzione o un accordo condizionale, come prerequisito per ottenere prestiti o sovvenzioni. La rigidità del vecchio regolamento era diventata un impedimento sistemico significativo, soffocando attivamente la potenziale crescita e dimostrando come quadri amministrativi obsoleti possano involontariamente trasformarsi in gravi barriere al progresso economico.  

La decisione di modificare il regolamento è scaturita da un’iniziativa proattiva del Presidente del Consorzio, l’Ingegner Piero Donato Silvestri. Durante una precedente riunione del Comitato Direttivo, tenutasi il 23 giugno, il Presidente aveva formalmente invitato il Direttore Generale, l’avvocato Nicola Del Re, anche nella sua qualità di dirigente dell’Ufficio Tecnico, a proporre le modifiche necessarie al Regolamento per la cessione delle aree.  

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La proposta, elaborata dall’avvocato Del Re, è stata presentata al Comitato Direttivo il 4 luglio 2025. A seguito delle discussioni e di un parere favorevole espresso dal Direttore Generale, il Comitato, composto dal presidente Silvestri e dai componenti Vincenzo Aufiero, Francesco Gallo, Laura Greco e Antonio Tomei, ha votato all’unanimità per approvare le modifiche. Questo consenso collettivo sottolinea l’urgenza percepita e l’ampio sostegno alla nuova politica.

La menzione esplicita del doppio ruolo del Direttore Generale, anche come Dirigente dell’Ufficio Tecnico, è significativa. Implica che la soluzione proposta non è stata solo un aggiustamento legale o amministrativo, ma è stata profondamente radicata in una comprensione pratica delle realtà tecniche e operative dello sviluppo dei siti industriali. Il parere favorevole di questa figura con doppia responsabilità assicura che la politica sia non solo teoricamente valida, ma anche implementabile ed efficace sul campo. Ciò dimostra un approccio di governance robusto e ben bilanciato, dove la decisione è stata guidata da una visione strategica (presidente), informata da competenze tecniche e pratiche (direttore Generale come Responsabile Tecnico) e collettivamente approvata dall’intero organo direttivo. Un processo così collaborativo e informato suggerisce un alto grado di fiducia nell’efficacia della politica e nel suo impatto positivo sullo sviluppo dell’agglomerato industriale, segnalando un impegno unificato per promuovere la crescita economica.  

Il fulcro della modifica è l’introduzione di un diritto di “opzione gratuita” per l’acquisto di aree industriali. Questo consente ai potenziali investitori di riservare un lotto senza un immediato impegno finanziario.

Questo diritto di opzione gratuita non è universalmente disponibile, ma viene concesso in circostanze specifiche e verificabili. Si applica solo in assenza di precedenti richieste di assegnazione di lotti industriali non in opzione gratuita, come debitamente evidenziato nella relazione istruttoria della struttura. È richiesta una specifica istanza da parte del richiedente l’assegnazione dell’area, corredata da comprovate ragioni tecniche, economiche, produttive e/o organizzative. Fondamentalmente, tra queste ragioni, figura la richiesta di concessione di finanziamenti di tipo pubblico o privato per la realizzazione dell’intervento produttivo, oppure la necessità di completare iter amministrativi a fini autorizzativi, senza i quali il richiedente non può procedere all’acquisto del lotto richiesto.  

Per garantire la legittimità e prevenire la detenzione speculativa, i richiedenti devono esibire al Consorzio la richiesta ufficiale di concessione del finanziamento, prodotta all’ente finanziatore, al momento della presentazione della domanda di assegnazione dell’area. Allo stesso modo, successivamente alla concessione dell’area, il Consorzio deve essere messo a conoscenza dell’iter amministrativo a fini autorizzativi. Questa nuova disposizione opera “in deroga” a quanto stabilito dagli articoli 9, 10 e 11 del regolamento esistente, significando un’esplicita e necessaria prevalenza sulle regole precedenti per affrontare la problematica attuale.  

Le condizioni altamente specifiche, come la verifica dell’assenza di richieste precedenti non in opzione gratuita, la necessità di “comprovate ragioni” e il requisito di una “richiesta ufficialmente prodotta all’ente finanziatore”, insieme all’obbligo di mantenere il Consorzio informato sull’avanzamento delle procedure amministrative autorizzative, indicano che la politica è stata progettata con cura. L’obiettivo è prevenire la speculazione, assicurando che l’opzione sia utilizzata da parti genuinamente interessate, e garantire un intento serio, verificando che il richiedente abbia piani concreti e li stia attivamente perseguendo. Questo livello di dettaglio e controllo dimostra un equilibrio strategico tra la flessibilità necessaria per attrarre nuovi investimenti e meccanismi robusti per proteggere gli asset del Consorzio e garantire l’integrità del processo di assegnazione dei terreni. Si riflette un impegno non solo ad attrarre imprese, ma ad attrarre le giuste imprese con progetti fattibili, massimizzando così il beneficio economico a lungo termine per l’agglomerato industriale.

L’introduzione del diritto di “opzione gratuita” dovrebbe alleggerire significativamente l’onere per le aziende, in particolare le startup e quelle che richiedono capitali sostanziosi, riducendo il rischio finanziario iniziale associato all’acquisizione del terreno. Questa flessibilità è destinata ad agire come un potente magnete per nuovi investimenti, incoraggiando più imprese a considerare di stabilire o espandere le proprie operazioni all’interno dell’agglomerato industriale.  

Facilitando l’insediamento di interventi produttivi, la politica è pronta a stimolare la creazione di posti di lavoro, promuovere la diversificazione economica e contribuire alla prosperità complessiva della regione. L’adattamento proattivo del Consorzio alle esigenze del mercato migliora anche la sua reputazione come entità moderna e favorevole alle imprese, potenzialmente conferendogli un vantaggio competitivo nell’attrarre imprese nazionali e internazionali. In un’economia globalizzata, le regioni competono ferocemente per gli investimenti industriali. Una politica che rimuove direttamente una barriera significativa come l’impegno anticipato sul terreno, specialmente quando legato a finanziamenti complessi, offre un netto vantaggio competitivo. Riducendo il rischio della fase iniziale di sviluppo del progetto per le imprese, l’agglomerato industriale diventa una località più attraente e praticabile. Questa modifica politica posiziona il Consorzio non solo come un amministratore di terreni, ma come un facilitatore attivo e strategico dello sviluppo economico, trasformando un precedente impedimento burocratico in un asset strategico per la crescita.

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Con l’approvazione unanime assicurata, il prossimo passo immediato è la pubblicazione del regolamento modificato nell’apposita sezione del sito istituzionale del Consorzio. Ciò garantisce trasparenza e accessibilità per tutte le parti interessate, dai potenziali investitori ai consulenti legali.  Questa rapida operativizzazione segnala l’impegno del Consorzio a implementare rapidamente la nuova politica, garantendo che le imprese possano prontamente sfruttare il diritto di “opzione gratuita”. Guardando al futuro, questa modifica politica rappresenta un passo significativo negli sforzi in corso del Consorzio per adattare i suoi quadri alle esigenze dinamiche del settore industriale, rafforzando il suo ruolo di motore chiave della prosperità economica regionale e di partner reattivo per le imprese.



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