Polizza catastrofali, prezzo da aggiustare




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Ora c’è anche il pool tra compagnie per la riassicurazione, partito il 7 luglio. Tutto è pronto per l’avvio delle polizze contro le catastrofi naturali che il legislatore ha reso obbligatorie per tutte le imprese che operano in Italia procedendo per scaglioni, a seconda della dimensione delle aziende. A fine marzo (ma con una tolleranza fino a maggio) è stata la volta delle aziende grandi, che però erano di fatto in gran parte già assicurate contro terremoti, alluvioni, inondazioni e frane (le quattro casistiche considerate nell’obbligo). Il vero banco di prova sarà così la scadenza del primo ottobre, quando a sottoscrivere la polizza cat nat (acronimo di catastrofi naturali) dovranno essere le imprese medie. Poi, entro fine anno, toccherà alle piccole e alle micro imprese.

Il nodo del tariffe tra rischi e clienti

Ma quanto costerà assicurarsi contro le catastrofi? E’ questa la domanda che si sta facendo tutti in questi in queste settimane. Le aziende, prima di tutto, che queste polizze le dovranno comprare, ma anche le stesse compagnie che devono definire la propria offerta, stando ben attente a non sottovalutare i rischi come alluvioni e frane, sempre più frequenti. A rivendicare la propria voce sono anche le reti distributive degli agenti che, se da una parte vedono in queste polizze una nuova occasione di business, dall’altra stanno ben attente che le tariffe non siano salate al punto da incrinare la relazione con i propri clienti, mettendo magari al rischio una relazione costruita negli anni.

Serrao: agenti Generali in campo

Un enigma tutt’altro che risolto, osserva Federico Serrao, che da maggio 2024 è presidente del gruppo agenti Generali in Italia, rappresentando la metà dei premi complessivi nella Penisola del gruppo assicurativo guidato da Philippe Donnet. «In questi giorni si è conclusa la fase istituzionale per l’avvio delle nuove polizze catastrofali. Siamo appena entrati nella seconda fase, quella dell’attuazione», spiega, «con le commissioni agenti che dovranno contribuire ad emendare tutte le criticità emerse nei mesi scorsi dialogando con la compagnia. L’obbligo arriva in un momento difficile. Da tempo si registra un aumento dei danni per catastrofi. E questo ha comportato costi alti per il settore e chiesto alle reti come la nostra un lavoro continuo di revisione delle condizioni econonomiche».

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Il ruolo del pool per calmierare i prezzi

Il pool, che ha avuto l’adesione del 75% delle imprese che operano in Italia, avrà un ruolo cruciale soprattutto per le assicurazioni più piccole. Il consorzio sarà chiamato ad agire in nome e per conto delle compagnie aderenti, che potranno avere una voce unica nella cessione e nella riassicurazione dei rischi sul mercato. A regime, ha calcolato Ania, quando tutte le imprese saranno assicurate, il giro d’affari sarà di 2 miliardi di euro di nuovi premi, con un’esposizione complessiva di 2.200 miliardi per le compagnie e con un premio medio, ha più volte sottolineato il presidente di Ania, Giovanni Liverani, che dovrebbe essere di qualche centinaio di euro l’anno. Si tratta ovviamente di un premio medio, destinato a essere molto diverso tra un piccolo negozio e una grande azienda e non mancano ulteriori incognite, aggiunge ancora Serrao: «la legge prevede che la conseguenza per chi non rispetta l’obbligo di assicurazione sarà l’esclusione da agevolazioni e contributi pubblici. Se i premi saranno eccessivamente alti c’è la possibilità che si assicuri solo chi vive in zone del Paese più esposte agli eventi catastrofali, tali da giustificare un premio alto, ma provocando quella che tecnicamente si definisce anti selezione del rischio a danno delle compagnie».

Ivass lavora al comparatore delle offerte

A seguire attentamente l’evoluzione è anche Ivass, l’autorità di vigilanza del settore, chiamata a lanciare un portale informatico per la comparazione delle polizze contro le calamità naturali offerte dalle compagnie, e a fornire supporto al garante per la sorveglianza dei prezzi. L’Ivass dovrà da una parte verificare la tutela degli assicurati e la trasparenza dei contratti, dall’altra assicurarsi la sostenibilità tecnica delle coperture da parte delle compagnie che, secondo quanto previsto dalla legge, potranno fissare un tetto alla tolleranza del rischio, superato il quale potranno decidere di non assicurare nuove imprese.

L’attenzione si sposta sulla casa

Di certo l’avvio delle polizze catastrofali rappresenta un momento epocale per il settore assicurativo che ricorda l’introduzione in Italia delle polizze obbligatorie Rc Auto realizzata nel 1971, quando gli italiani iniziarono a conoscere le assicurazioni. «Uno scudo di protezione alle aziende per renderle più forti e competitive», lo ha definito il presidente dell’Ania parlando delle catastrofali e nell’assemblea dell’associazione del 2 luglio, davanti tra gli altri al ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, aveva sottolineato la disponibilità del settore a replicare la partnership pubblico-privata attuata per le polizze cat-nat anche in altri settori, a partire dalla sanità e dalla previdenza integrativa. Mentre si inizia già a discutere di una copertura assicurativa obbligatoria, o semi-obbligatoria, anche per le abitazioni, considerando che sulle oltre 35 milioni di case presenti in Italia poco meno della metà ha una polizza contro l’incendio e appena il 7% copre le catastrofi, nonostante l’alta esposizione del Paese. «Il nuovo obbligo, se ben gestito, sarà una grande opportunità per tutti. Noi agenti faremo di tutto perché sia così», conclude Serrao. (riproduzione riservata)



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