Esenzione Iva beni di prima necessità, arriva la nuova proposta nel decreto fiscale


Esenzione Iva per i beni di prima necessità, prodotti alimentari di largo consumo, questa la novità introdotta nel Decreto Legge 84 del 2025. In attesa della conversione, ecco cosa potrebbe cambiare se l’emendamento fosse approvato.

La conversione del decreto fiscale, Decreto Legge 84 del 2025 entra nel vivo e numerosi sono gli emendamenti proposti. Tra quelli di particolare interesse vi è l’esenzione IVA per i beni di prima necessità. Ecco per quali prodotti alimentari si potrebbe presto dire addio all’Iva con notevole riduzione dei prezzi.

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Esenzione Iva beni di prima necessità, l’elenco dei beni interessati

Dopo le polemiche sulla riduzione dell’Iva sulle opere d’arte arriva la proposta di esenzione Iva per i beni di prima necessità. La stessa dovrebbe aiutare le famiglie nella gestione delle spese quotidiane con una riduzione dei prezzi notevoli.

Tra i beni presenti nell’elenco ci sono:

  • paste alimentari, pane e prodotti di panetteria;
  • farina, semolino e fiocchi di patate;
  • latte fresco, latte conservato, destinato al consumo alimentare, confezionato per la vendita al minuto, sottoposto a pastorizzazione o ad altri trattamenti previsti da leggi sanitarie; burro, formaggi e latticini;
  • uova;
  • frutta commestibili, fresche o secche, o temporaneamente conservate;
  • legumi;
  • cereali (escluso il riso pilato, brillato, lucidato e spezzato);
  • olio d’oliva, oli vegetali destinati all’alimentazione umana o animale, compresi quelli greggi destinati direttamente alla raffinazione per uso alimentare;
  • ortaggi e piante mangerecce.

L’emendamento è a firma di Raffa, Gubitosa, Alifano. L’emendamento, che dovrebbe essere inserito nell’articolo 1-bis del Decreto Legge 84 del 2025, prevede una spesa, o meglio minori entrate, pari a 1.500 milioni di euro e siccome non possono essere previsti maggiori spese senza indicare il modo per farvi fronte, si propone un aumento della tassa sui servizi digitali dal 3% al 16%.

Non è dato sapere per ora il destino finale dell’emendamento, anche se appare di difficile approvazione. Tra gli emendamenti proposti e per i quali c’è molta attesa anche il cashback sanitario.

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