La regione Abruzzo si prepara a modificare profondamente il ruolo e la gestione dell’agenzia regionale per le attività produttive . L’obiettivo è rendere più efficiente la cura delle aree industriali, tenendo conto delle caratteristiche di ogni zona e guardando a un quadro complessivo che favorisca lo sviluppo economico locale. L’assessore alle attività produttive, tiziana magnacca, ha spiegato i punti principali di questa riforma durante una riunione con le commissioni regionali competenti.
Il ruolo rinnovato dell’arap come incubatore per nuove imprese
L’assessore tiziana magnacca ha sottolineato l’importanza di ridare all’arap la sua funzione originaria, trasformandola in un vero e proprio incubatore per le imprese. Questo significa che l’agenzia non dovrà limitarsi a svolgere compiti amministrativi, ma dovrà offrire supporto concreto per la nascita e lo sviluppo delle aziende abruzzesi. Tale assistenza si tradurrà in servizi materiali e immateriali pensati per affiancare imprenditori e startup nel loro percorso.
Servizi e supporti per le imprese
Un esempio pratico riguarda l’offerta di consulenze specializzate, spazi dedicati all’innovazione, supporti burocratici e accesso facilitato a finanziamenti regionali. Questo cambiamento vuole spingere l’arap a diventare un punto di riferimento per le imprese, promuovendo la crescita economica attraverso il sostegno diretto alle attività produttive. La visione, come ha spiegato magnacca, va oltre l’ambito locale, puntando a una valorizzazione più ampia del tessuto industriale abruzzese.
Le competenze e la nuova governance per rilanciare l’arap
Il progetto di legge prevede la formazione di un nuovo consiglio di amministrazione, incaricato di dare una svolta all’arap ripartendo dalle competenze interne già maturate. I dipendenti, grazie all’esperienza accumulata, saranno il motore di questa fase di rilancio. L’assessore ha messo in evidenza che il Consiglio dovrà scegliere, tra gli altri, soluzioni operative e gestionali che rispondano alle necessità emergenti del sistema produttivo regionale.
Integrazione delle politiche energetiche e industriali
La proposta punta inoltre a concentrare nell’arap le politiche energetiche collegate all’attività industriale, un passaggio chiave. Questa scelta risponde alla necessità di offrire alle aziende abruzzesi, molte delle quali consumatrici di energia, strumenti migliori per gestire i costi elevati dell’energia elettrica. Inserire le politiche energetiche e quelle per lo sviluppo industriale in un’unica agenzia permette di sviluppare strategie coordinate e più efficaci che tengano conto della specificità di ogni impresa energivora e delle sfide attuali del mercato locale.
Situazione economica e finanziaria di arap e consorzio sviluppo industriale chieti-pescara
Durante l’audizione in commissione, magnacca ha affrontato con chiarezza le difficoltà economiche e finanziarie che caratterizzano al momento sia l’arap che il consorzio di sviluppo industriale Chieti-Pescara. Le problematiche hanno spinto il dipartimento alle attività produttive a mettere mano a un progetto di riforma organico, visto come necessario per superare l’impasse e rilanciare entrambe le realtà.
L riforma, ha ricordato l’assessore, sarà discussa approfonditamente dal consiglio regionale, unico organo autorizzato a legiferare in materia. La commissione ha il diritto di proporre modifiche al testo originario nato dal confronto tra vari soggetti coinvolti, in particolare all’interno della maggioranza. L’intento è trovare un modello normativo che possa valorizzare al meglio le risorse industriali impegnate a sostenere il prodotto interno lordo abruzzese, in modo da rispondere a tutte le esigenze del mondo imprenditoriale locale.
Il dibattito sul futuro dell’arap
Il dibattito in corso quindi mantiene l’attenzione puntata sul futuro dell’arap, chiamata a gestire in maniera più efficace le aree di sviluppo produttivo della regione e a farsi carico di aspetti importanti quali l’energia, elemento chiave per assicurare competitività e stabilità alle aziende abruzzesi.
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