In ripresa fatturato e fiducia delle imprese. Ma l’intesa è necessaria per una vera crescita


L’economia italiana si trova a un bivio. Da una parte, alcuni segnali di ripresa nel settore industriale e una resilienza inaspettata, dall’altra, un contesto internazionale instabile. Secondo i dati Istat, l’industria ha mostrato segnali positivi. Il fatturato delle imprese ha registrato un aumento sia su base mensile che annuale. In particolare, l’industria ha visto una crescita dell’1,6% rispetto al mese precedente, mentre i servizi sono aumentati dello 0,4%. L’industria italiana sta dunque iniziando a riprendersi dopo le difficoltà degli anni precedenti, ma questo rimbalzo è ancora fragile e potrebbe essere compromesso se i dazi statunitensi dovessero essere imposti con maggiore severità. “Un 10% di dazi, unito a un 10% di svalutazione del dollaro è una specie di tragedia per un Paese che basa la sua crescita sull’export”, ha commentato Maurizio Marchesini, vicepresidente di Confindustria (in foto il presidente Emanuele Orsini). “Ci sono grandi problemi di commercio internazionale e di concorrenza, ma invece che fare un’alleanza tra democrazie occidentali, combattere una guerra tra di noi mi lascia esterrefatto”, ha aggiunto Marchesini.

Se l’industria sembra dare segnali di vita, i consumi sono ancora sotto pressione. La fiducia dei consumatori è scesa a giugno, passando da 96,5 a 96,1. “A ridosso delle ferie estive è un segnale preoccupante”, ha dichiarato il Codacons, sottolineando come questo possa avere effetti negativi sul comportamento di spesa delle famiglie. Le preoccupazioni legate all’incertezza economica, ma anche agli sviluppi geopolitici, sono alla base di questo pessimismo. L’indice di fiducia delle imprese è, invece, salito da 93,1 a 93,9. Il dato è comprensivo di un rialzo nel manifatturiero, nei servizi e nelle costruzioni e un ribasso, invece, nel commercio al dettaglio. Secondo Confesercenti, il quadro economico internazionale sta impattando. Le vendite, che avevano visto una risalita a partire da aprile, potrebbero non essere sufficienti a compensare un rallentamento nei consumi, soprattutto con l’avvicinarsi dell’estate. “La speranza dei negozi e della grande distribuzione è rivolta ai saldi e alle spese per la stagione estiva”, ha commentato l’associazione.

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Nonostante le difficoltà, il centro studi Prometeia ha sottolineato che l’Italia sta mostrando una “inaspettata resilienza”. Tuttavia, le previsioni per la crescita economica sono meno incoraggianti con una stima per il secondo trimestre che scende da +0,3% a +0,1%. La previsione per l’intero anno è di una crescita modesta, pari allo 0,6%, di cui circa lo 0,4% dipende dal Pnrr. Il contesto globale resta incerto, e la crescita economica potrebbe essere ulteriormente minata da un inasprimento delle tariffe commerciali da parte degli Stati Uniti.

L’Italia, quindi, non è in una situazione catastrofica, ma non può permettersi di abbassare la guardia.

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La combinazione di dazi, incertezze geopolitiche e calo della fiducia dei consumatori rappresenta una sfida seria, ma non insormontabile. Un accordo rapido sui dazi potrebbe aiutare a stabilizzare la situazione, offrendo certezze alle imprese e ai consumatori, che hanno bisogno di stabilità per continuare a spendere e investire.

GDeF



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