Istat, a giugno cresce la fiducia delle imprese, in quali comparti


L’Istat ha appena comunicato i dati sulla fiducia generale dei consumatori e delle imprese in Italia, rilevando una sostanziale discrepanza tra le due categorie. Sono le imprese a vedere il futuro con maggiore fiducia, mentre la prospettiva peggiora per i consumatori.

Il clima positivo delle aziende migliora in generale in tutti i settori economici, ad esclusione del commercio al dettaglio, dove si rileva una discesa. Già lo scorso mese le imprese mostravano meno pessimismo, a cui si registrava al contempo un aumento generale del fatturato.

Microcredito

per le aziende

 

Istat, migliora la fiducia delle imprese

Nonostante le diverse dinamiche economiche e internazionali che portano molta incertezza per diversi mercati, le imprese non si fanno abbattere dal pessimismo e l’Istat rileva un sostanziale clima di fiducia per tutti i comparti. Questo è influenzato principalmente da una visione positiva sulla produzione e la produttività del prossimo periodo.

E sono proprio le imprese ad avere una visione migliore, rispetto ai cittadini consumatori. A giugno 2025 infatti l’indice del clima di fiducia delle imprese è salito da 93,1 a 93,9, mentre quello dei consumatori è sceso da 96,5 a 96,1. Questo in una panoramica generale in cui gli italiani tendono a risparmiare e a spendere con prudenza, soprattutto a causa dei rincari dei prodotti di prima necessità e alimentari.

Le imprese oggi sono sottoposte a un flusso di cambiamenti continui, basta pensare all’evoluzione digitale e alla sostenibilità ambientale. Ma proprio le aziende vedono il futuro con maggiore ottimismo.

Quali settori vanno meglio

Alcuni settori in particolare sono caratterizzati da un aumento dell’ottimismo, valutato dall’Istat con appositi indici. Anche se il miglioramento è generale, si segnalano:

Contabilità

Buste paga

 

  • manifattura: l’indice di fiducia passa da 86,6 a 87,3;
  • servizi di mercato: l’indice di fiducia passa da 94,5 a 95,6;
  • costruzioni: l’indice di fiducia passa da 102,1 a 103,4.

A segnare invece un crollo è il commercio al dettaglio, che passa da un indice di 102,8 a 101, 9 come effetto del peggioramento generale dell’andamento della grande distribuzione. La GDO sta attraversando un periodo complesso da alcuni mesi, con vendite in calo e grandi catene che si trovano davanti ad un bivio.

Per alcune aziende la situazione di crisi continua da alcuni anni, ad esempio Carrefour in Italia ha subito una perdita calcolabile in milioni di euro e starebbe pensando di uscire dal paese. Buoni risultati anche per il comparto del turismo, con una crescita per il 2025 trainata dal +6,9% della spesa turistica da parte di cittadini stranieri.



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