Zanichelli Editore lancia Znext e scommette 60 milioni sull’innovazione


60 milioni di euro in campo per realizzare nuove idee imprenditoriali e acquisire quote di maggioranza di giovani aziende pronte a scalare i mercati internazionali. Zanichelli Editore lancia Znext, un progetto imprenditoriale che si focalizzerà su settori chiave come EdTech, del futuro del lavoro, dell’apprendimento permanente e del benessere. “Operiamo con una nostra governance e una strategia operativa che rispecchia la nostra nostra visione”, rivendica Elena Lavezzi, amministratore delegato di Znext. Zanichelli Editore mette a disposizione le risorse, spiega, “per cercare progetti affini al core del loro business, però noi abbiamo la libertà di esplorare mercati per continuare a investire sull’industria della conoscenza”.

Tutta la dotazione finanziaria arriva dalla casa editrice e non è prevista la condivisione dell’avventura con altri azionisti: “Non stiamo cercando altro”, mette in chiaro Lavezzi.

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Il venture builder agirà come co-fondatore di progetti imprenditoriali sia esterni che interni all’ecosistema Zanichelli e provenienti da tutto il mondo. Ogni nuova impresa lanciata riceverà fino a 150mila euro di investimento iniziale pre-seed, con possibilità di follow-on. A questo si aggiungerà un supporto operativo continuo, accesso a competenze specialistiche e al network del gruppo. Il comparto che si occuperà delle acquisizioni valuterà partecipazioni di maggioranza sia in piccole imprese consolidate che in startup che abbiano raggiunto all’incirca un fatturato da 5 milioni di euro e che siano sostenibili dal punto di vista finanziario. Znext, viene assicurato, collaborerà con il management esistente per introdurre o ottimizzare nuove tecnologie.

Visione industriale, pipeline ricca

Il piano industriale è stato messo a punto dall’amministratore delegato, ma resta riserbo su come le risorse saranno divise tra le due anime della società. L’orizzonte temporale, in ogni caso, “è di sette anni” e l’obiettivo è di realizzare un roster di “15-30 aziende”. L’ambizione, aggiunge, “è creare una piattaforma di realtà che in qualche modo riescano a parlarsi e generare sinergie tra di loro. Noi faciliteremo sviluppo e scalabilità”.

La pipeline degli investimenti, rivela Lavezzi, “è già molto ricca per entrambe le linee di business, ma al momento non c’è nessun accordo che possiamo comunicare. Ma abbiamo già incominciato ad operare e siamo positivamente colpiti da quello che abbiamo trovato”.



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