Fisco, rinvio al 2026 della sugar tax e taglio dell’Iva sulle opere d’arte al 5%




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Tutto confermato. Nel dl per «il finanziamento di attività economiche e imprese, nonché interventi di carattere sociale e in materia di infrastrutture, trasporti ed enti territoriali» viene rinviata ancora di sei mesi – dal 1 luglio 2025 al 1 gennaio 2026 – l’entrata in vigore della sugar tax, la tassa sulle bevande analcoliche zuccherate e su quelle prive di zucchero introdotta dal governo Conte nel 2019, ma mai applicata. Le minori entrate derivanti dallo slittamento dell’entrata in vigore della norma ammonterebbero a 142 milioni di euro per il 2025, a 12,7 milioni di euro per il 2027 e a 1 milione di euro per il 2028, si legge nel provvedimento.

Lo stesso provvedimento riduce l’Iva sulla compravendita e l’importazione di opere d’arte dal 22% al 5%. In linea con quanto già deciso in Francia (5,5%) e in Germania (7%). Questo taglio costerebbe allo Stato italiano circa 90 milioni ma, stando alle simulazioni di Nomisma, in tre anni porterebbe il fatturato complessivo generato da gallerie, antiquari e case d’asta a quota 1,5 miliardi, con un impatto positivo per il Paese stimato intorno a 4,2 miliardi.

Queste sono però sono alcune delle novità approvate nel Consiglio dei ministri di venerdì 20 giugno, durato poco più di un’ora e presieduto dal vicepremier Antonio Tajani, in sostituzione della presidente Giorgia Meloni impegnata nel vertice «The Mattei Plan for Africa and the Global Gateway: A common effort with the African Continent», assieme alla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen.

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Più risorse per agricoltura e lavoratori

Sempre nel dl Imprese, «al fine di promuovere l’innovazione nei settori dell’agricoltura, della pesca e dell’acquacoltura e, in particolare, lo sviluppo di colture resilienti ai cambiamenti climatici e di tecnologie suscettibili di incrementare la produttività e la competitività del comparto primario, nonché di favorire la modernizzazione delle imprese agricole, la dotazione del Fondo per l’innovazione in agricoltura, è incrementata di 47 milioni di euro per l’anno 2025».

Sono invece 80 i milioni stanziati per il 2025 (50 milioni) e per il 2026 (30 milioni) per il nuovo Fondo nazionale per la rigenerazione urbana. Al Fondo regionale di Protezione civile sono indirizzati 20 milioni di euro per il 2025.

E ancora «al fine di garantire l’avvio immediato dei lavori della fase B della diga foranea di Genova, è autorizzata la spesa di 50 milioni di euro per l’anno 2026 e di 92,8 milioni di euro per l’anno 2027». Per riuscire a coprire tale misure è prevista, si legge nel dl, «una corrispondente riduzione dell’autorizzazione di spesa in favore di Rete ferroviaria italiana Spa (Rfi) prevista dalla legge di Bilancio per l’anno 2022».

Due novità riguardano poi il mondo del lavoro. Da un lato, nel dl Imprese spunta la norma sul worker housing inizialmente contenuta nella bozza del decreto su ex Ilva e crisi d’impresa. Anche questa volta vengono previsti 186 milioni di euro tra il 2025 e il 2027 per «l’erogazione di contributi volti a sostenere investimenti per la creazione ovvero la riqualificazione e l’ammodernamento, sotto il profilo dell’efficientamento energetico e della sostenibilità ambientale, degli alloggi destinati a condizioni agevolate» ai «lavoratori del comparto turistico-ricettivo, ivi inclusi quelli impiegati presso gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande». Nel dettaglio, il provvedimento «nel rispetto della normativa europea in materia di aiuti di Stato» autorizza la spesa di 44 milioni per il 2025 e di 38 milioni annui per il 2026 e 2027 (di cui euro 22 milioni per il 2025 e 16 milioni annui per il 2026 e 2027). A queste risorse, inoltre, si aggiungono altri «22 milioni annui per ciascuno degli anni 2025, 2026 e 2027 per l’erogazione di contributi volti a sostenere i costi per la locazione degli stessi alloggi».

Dall’altro lato, si è intervenuti sulla decontribuzione per lavoratrici madri inserita in Manovra per incrementare l’entità delle risorse messe a disposizione, arrivando a 480 milioni, e per individuare una modalità diversa di garantire un intervento per le lavoratrici madri con 2 figli fino al compimento del decimo anno di età del più piccolo. L’intervento è concretamente rappresentato da una somma di 40 euro al mese per 12 mesi da corrispondersi in un’unica soluzione nel mese di dicembre.

Il dl Imprese stabilisce inoltre che «a ciascuna Regione e Provincia autonoma è assegnata una quota del fondo rifinanziato per 360 milioni di euro secondo gli importi determinati in proporzione agli importi complessivamente spettanti alle medesime Regioni e Province autonome per gli anni 2015, 2016, 2017 e 2018» in materia di payback sanitario. Difatto per tali anni anni «gli obblighi a carico delle aziende fornitrici di dispositivi medici previsti si intendono assolti con il versamento, in favore delle Regioni, entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto legge, della quota del 25 per cento degli importi indicati nei provvedimenti regionali e provinciali».

Il Dl sport senza commissario sugli stadi

L’altro atteso provvedimento approdato sul tavolo del cdm è il dl Sport «il più corposo della storia repubblicana dedicato allo sport e avrà sicuramente ulteriori integrazioni. Il provvedimento ha 3 capi, 16 articoli» ha sottolineato il ministro per lo Sport e i giovani, Andrea Abodi, nel corso della conferenza stampa al termine della riunione.

Il prima capo è destinato a misure dedicate a Milano-Cortina, «con frequenze a titolo gratuito per gli operatori del settore, che mette a disposizione il Mimit, misure relative alla sicurezza dei giochi che riguardano il Viminale e il ministero della Difesa, e il commissario che si occuperà della parte di logistica organizzativa delle paralimpiadi».

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Il secondo capo, ha proseguito Abodi, «riguarda i grandi avvenimenti». Si parte dall’America’s cup, con l’affidamento a Sport e salute di tutte le attività funzionali all’organizzazione e alla promozione dell’evento stesso. Ci sono poi i Giochi del mediterraneo, con Sport e salute che potrà dare supporto al Comitato organizzatore attraverso un contratto di servizio tra i due enti. La norma prevede anche un secondo modulo di finanziamento per l’organizzazione dei giochi.

Infine ci sono «le finali Atp, per cui sono stati già stanziati in legge di Bilancio 97 milioni e 500 mila euro nei 5 anni, e qui si entra nell’ambito della definizione del comitato organizzatore».

Il terzo capo «riguarda la sicurezza sugli impianti di sci, ma anche borse di studio universitarie per studenti che praticano sport ad alto livello, e una norma che riguarda l’Aci: l’elezione del presidente è in programma per il 9, e con questa norma il commissario rimarrà in carica finché non entrerà il presidente dopo le elezioni». E infine «c’è una norma che riguarda l’omologazione della punibilità per quanto riguarda atti nei confronti degli arbitri e delle altre figure tecniche, come per gli agenti di pubblica sicurezza».

Nel dl invece «non troverete ancora il commissario stadi perché per rendere ancora più tempestiva ed efficace l’operatività del commissario e della struttura commissariale. abbiamo ritenuto opportuno fare ancora qualche giorno di approfondimento e quindi sarà la prima proposta che farò in termini di emendamento in sede di conversione». (riproduzione riservata)



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