La burocrazia imperante: il nuovo frantoio fermo da un anno!


Un progetto ambizioso, un investimento importante e il coinvolgimento di ben 250 soci: il frantoio sociale di Lanusei, nato dall’unione di tredici Comuni dell’Ogliastra in una cooperativa agricola, rappresenta un esempio concreto di collaborazione e visione per il futuro. Eppure, da mesi, l’impianto è fermo. Non per problemi tecnici o gestionali, ma a causa di un blocco burocratico che rischia di compromettere tutto.

La notizia l’ha rilanciata l’Unione Sarda, ma è un problema che riguarda molti frantoi e non solo nell’isola.

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La vicenda

Lo scorso anno la Cooperativa dei Piccoli Proprietari di Frantoi ha partecipato al bando PNRR per l’ammodernamento degli impianti oleari, accedendo alla sottomisura dedicata alla “sostenibilità del processo di trasformazione dell’olio extravergine di oliva”. L’obiettivo era chiaro: sostituire le attrezzature ormai superate e rendere la filiera produttiva più efficiente ed ecologica.

I nuovi macchinari sono stati acquistati lo scorso luglio e installati entro settembre. Tuttavia, da allora l’impianto non è mai entrato in funzione. «Non possiamo usarlo perché non riusciamo a caricare la domanda di collaudo sulla piattaforma ministeriale Sian», denuncia Patrizio Re, presidente della cooperativa. «Non ci sono spiegazioni ufficiali: il sistema non funziona e nessuno chiarisce il motivo».

Il problema non è isolato: diversi frantoi in tutta la Sardegna si trovano nella stessa situazione. Gli impianti rinnovati sono pronti, ma in pratica inutilizzabili. Intanto, le imprese che hanno anticipato le spese e acceso mutui bancari iniziano a pagare gli interessi, trovandosi in una crisi generata non da errori interni ma da un blocco amministrativo che nessuno sembra voler risolvere.

Nessuna risposta

“Dal ministero non arriva alcuna risposta. E la Regione, pur interpellata, afferma di non poter intervenire”, prosegue Re. La scadenza per completare gli investimenti, fissata al 31 gennaio 2026, incombe: oltre quella data, i fondi PNRR saranno revocati e le somme già erogate dovranno essere restituite.

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Secondo la seconda rettifica della graduatoria del bando (pubblicata il 30 maggio 2024 con Determinazione n. 3352), su 24 domande presentate, 18 risultano ammissibili e finanziabili, con oltre 1,4 milioni di euro già stanziati su un totale disponibile di più di 2,8 milioni. Eppure, ad oggi, nessuna somma è stata erogata da Argea Sardegna. La cooperativa di Lanusei ha presentato la richiesta di pagamento il 10 febbraio 2025, ma da allora tutto tace.

“Molte imprese hanno anticipato tutte le spese contando sul rimborso previsto dal bando”, spiega ancora Re. “Ora, senza risposte, rischiano il collasso finanziario”.

Dalla cooperativa arriva un appello urgente alle autorità competenti, in particolare ad Argea Sardegna e all’assessorato regionale all’Agricoltura: “Serve un intervento immediato. Non possiamo accettare che la burocrazia blocchi l’innovazione e penalizzi chi ha investito con fiducia in un’agricoltura più sostenibile e moderna”.



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