Call center Konecta, cresce la preoccupazione: la crisi approda in Terza Commissione


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Livorno, 13 giugno 2025 – La difficile situazione occupazionale del call center Konecta di Livorno è stata al centro della seduta della Terza Commissione Consiliare del Comune, dedicata a economia e lavoro.

La commissione ha discusso una mozione per monitorare l’andamento della vertenza e tutelare i circa 90 dipendenti della sede di via Firenze, molti dei quali hanno seguito i lavori in aula insieme ai rappresentanti sindacali di SLC CGIL, FISTEL CISL e UILCOM UIL e ai referenti dell’azienda collegati da remoto.

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A preoccupare è la decisione di Tim di reinternalizzare progressivamente il servizio clienti 187, interrompendo la commessa con Konecta entro la fine del mese. Per fronteggiare la drastica riduzione dei volumi di lavoro è stato raggiunto un accordo che prevede l’attivazione dei contratti di solidarietà, con una diminuzione dell’orario di lavoro fino all’80 per cento.

Il caso, come spiegato dall’assessore al Lavoro Federico Mirabelli, è seguito costantemente dal sindaco Salvetti e dalla giunta comunale. Per garantire continuità di confronto sarà istituito un tavolo permanente presso il Comune che si riunirà almeno una volta al mese.

La crisi di Konecta è già stata affrontata lo scorso 19 maggio anche in Regione Toscana con l’apertura del tavolo di crisi. In quell’occasione è stata avanzata la richiesta di convocazione di un tavolo ministeriale per discutere l’impatto occupazionale e individuare eventuali misure di sostegno, coinvolgendo il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, la ministra del Lavoro Marina Calderone e la sottosegretaria con delega alle crisi industriali Fausta Bergamotto.

Mirabelli ha ribadito l’auspicio che la convocazione avvenga in tempi rapidi, soprattutto alla luce dell’aggravarsi delle difficoltà per gli 86 dipendenti, in larga parte donne.

Solidarietà e sostegno ai lavoratori sono arrivati anche dal consigliere di Forza Italia Alessandro Guarducci, che ha dichiarato: «Il lavoro è un diritto fondamentale. Porteremo il grido di allarme di lavoratori e lavoratrici all’attenzione di Regione e Governo».

I dipendenti, intanto, restano in attesa di risposte concrete per garantire la continuità occupazionale e la tutela dei propri diritti.

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