allarme del Centro Studi Agricoli su fondi europei bloccati


Una denuncia dura, senza filtri, quella lanciata dal Centro Studi Agricoli in una lettera aperta indirizzata al Presidente della Regione Sardegna e all’Assessore regionale dell’Agricoltura. Il tema è tra i più gravi e urgenti: ritardi nei pagamenti dei fondi europei destinati all’agricoltura che rischiano di costare alla Sardegna oltre 100 milioni di euro di risorse comunitarie.

La missiva, firmata dal presidente Tore Piana, punta il dito contro un sistema bloccato da inefficienze croniche e immobilismo politico, con numeri che parlano da soli. Sul primo pilastro della PAC (Domanda Unica 2023), a fronte di 255 milioni complessivi, oltre 53 milioni devono ancora essere liquidati entro il 30 giugno 2025. Ancora più critica la situazione sul CSR 2023-2027, dove oltre 50 milioni restano da pagare su misure chiave come il biologico, il benessere animale, la difesa del suolo e le indennità compensative.

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 

Ma è il vecchio PSR 2014-2022 a mostrare la falla più profonda: più di 150 milioni non ancora impegnati o spesi, con la scadenza del 31 dicembre 2025 che incombe. Il rischio concreto, spiega il Centro Studi Agricoli, è di dover restituire oltre 100 milioni di euro all’Unione Europea per mancato utilizzo, come già accaduto nei bienni precedenti. Nel 2022 e 2023 la Sardegna ha già perso milioni, costringendo la Regione a rifinanziare con risorse proprie 11,8 milioni nella legge finanziaria 2025. “Com’è possibile che si stiano decretando nel 2025 domande presentate nel 2017?”, si chiede Piana. “Come si giustifica una spesa che non arriva al 28% per la Misura 2, al 58% per la 4.1 (investimenti) e al 68% per la 6.1 (giovani)? E perché oltre 60 giovani agricoltori sardi attendono da otto anni che venga valutata la loro domanda del cosiddetto pacchetto giovani?”

In Sardegna nessun bando CSR del nuovo ciclo è stato ancora pubblicato, mentre le istruttorie del ciclo precedente arrancano. Per il Centro Studi Agricoli non è sufficiente addossare le colpe all’agenzia Argea: “Le responsabilità sono anche – e soprattutto – politiche”, si legge nella lettera, che elenca le cause: bandi pubblicati in ritardo, norme mal scritte, una burocrazia paralizzante.

Da qui le richieste urgenti e puntuali:

  1. Apertura immediata dei bandi CSR 2023/2027 per giovani, investimenti e multifunzionalità.

  2. Autorizzazione urgente di tutti i pagamenti arretrati PAC e PSR/CSR.

  3. Piano operativo straordinario con task force dedicate per evitare il disimpegno automatico delle risorse.

  4. Cronoprogramma pubblico e vincolante, da condividere con le imprese agricole.

“Non servono promesse o convegni. Servono atti concreti e immediati”, ammonisce Piana, ricordando che una riforma delle agenzie agricole è già stata elaborata dal Centro Studi, ma non potrà entrare in vigore prima di un anno, troppo tardi per salvare i fondi a rischio.

Il tono della lettera è inequivocabile. “Non ci rassegniamo, ma non accetteremo più silenzio, inerzia e paralisi. Se questi fondi andranno persi, non sarà una fatalità. Sarà una responsabilità politica precisa.” In un momento in cui l’agricoltura sarda affronta già sfide colossali – dal cambiamento climatico all’aumento dei costi – l’eventualità di perdere centinaia di milioni di euro per colpe burocratiche e politiche non è tollerabile. La Regione ha ora pochi mesi per invertire la rotta. I prossimi passaggi saranno decisivi.

Contabilità

Buste paga

 





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese