Da qui l’offerta gestita direttamente dagli uffici della Camera di Commercio. Dice il presidente Mario Vitiello: “È un esperimento, che nasce da una situazione drammatica per le imprese sul territorio. Non troviamo gli specialisti di cui abbiamo bisogno e questo nonostante in provincia di Varese funzionino due università e gli Istituti tecnici garantiscono ai diplomati un tasso di assunzione immediato del 94%. Ma ogni 10 giovani che si laureano qui, 4 scelgono di spostarsi altrove”. In pratica una somma di sprechi: gli investimenti necessari per formare i lavoratori diventano incentivi all’emigrazione, specie verso la vicina Svizzera, e intanto il territorio si svuota di una manodopera qualificata, destinata ad avere stipendi più decenti della media e determinante per garantire un buon livello competitivo all’azienda.
L’incentivo funziona così: a chi accetta di venire a Varese per lavorare in un’azienda sul territorio, con un contratto a tempo indeterminato, la Camera di Commercio garantisce di aggiungere allo stipendio (tra i 1.700 e i 1.800 euro al mese netti, come primo impiego) anche un contributo di 6 mila euro, spalmati in tre anni. Una sorta di voucher, che chi aderisce alla proposta potrà spendere per le utenze, l’affitto, o gli acquisti al supermercato.
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