Un milione di euro: questo l’ammontare delle risorse regionali a sostegno delle imprese titolari di concessioni demaniali per l’attività, svolta nel corso del 2025, di contenimento, trasporto e smaltimento di esemplari di granchio blu (callinectes sapidus), raccolti e non soggetti a commercializzazione.
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Il provvedimento, finanziato sulla base della legge regionale 3 del 2025 (articolo 26), ha ottenuto il via libera dalla giunta dell’Emilia-Romagna, che ha approvato anche il bando pubblico con requisiti e modalità di accesso. Il contributo, destinato alle imprese dell’acquacoltura, mira a contrastare un’emergenza che si protrae ormai dal 2022.
Nelle acque tra Goro e Comacchio, il granchio blu ha infatti trovato un habitat favorevole e continua a proliferare, mettendo a dura prova l’equilibrio degli ecosistemi locali e, soprattutto, le attività economiche legate alla molluschicoltura. La specie predatrice sta decimando le vongole, soprattutto il novellame, con cali produttivi stimati oltre il 70% in alcune aree.
Il bando regionale prevede un rimborso forfettario di 1,50 euro per ogni chilo di granchio smaltito in discarica o in centri autorizzati, a partire dal 1 gennaio 2025. Il contributo copre tutte le spese relative al trasporto dagli impianti ai porti, ai mezzi di raccolta e infine allo smaltimento.
Possono presentare domanda le micro, piccole e medie imprese del settore acquacoltura con concessioni demaniali in Emilia-Romagna, iscritte all’anagrafe regionale delle aziende agricole. Il plafond massimo di prodotto rimborsabile è di 660mila chilogrammi: se le richieste supereranno questo limite, i contributi saranno ripartiti proporzionalmente. La domanda va inviata entro il 16 luglio esclusivamente via Pec all’indirizzo territoriorurale@postacert.regione.emilia-romagna.it.
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