Una città da bar. A Sassari, in centro storico, proliferano i Caffè, i ristoranti, i negozi bengalesi mentre sparisce tutto il resto e la Confcommercio, attraverso il suo presidente territoriale, lancia l’allarme. Chiedendo che si attivi una sinergia tra le parti, a partire da quelle istituzionali, per rilanciare Sassari Vecchia.
“Oggi più che mai- afferma Fois- è fondamentale che enti, associazioni di categoria, operatori e cittadini lavorino all’unisono per ridare al nostro centro la luce e l’attrattività che merita. La frammentazione degli sforzi non è più un’opzione”.
Servono dialogo e visione: “Solo così potremo generare un impatto economico e sociale tangibile: più attività aperte significano più posti di lavoro, più servizi per i residenti e una città più vivace e sicura per tutti”.
La realtà attuale racconta di 400 esercizi circa di bar e ristoranti che, pian piano, stanno divorando tutto il resto. “Da piazza Azuni alla fine di via Roma ci sono 38 bar, cinque solo nell’Emiciclo”, rimarca Fois. La Confcommercio invita allora l’amministrazione comunale a “definire un piano di sviluppo a lungo termine per il centro, che includa aspetti urbanistici, di mobilità, di sicurezza, di fiscalità e di promozione commerciale”.
Soprattutto sulla sicurezza si tocca il tasto dolente, anche alla luce degli arresti recenti nella parte bassa di Corso Vittorio Emanuele. “Se non c’è visione- è il sunto dell’associazione- non possiamo investire”.
L’altro nodo mal affrontato negli anni è quello di Sassari città turistica. “Nel 2024 il Comune, facendo poco da questo punto di vista, ha guadagnato 169mila euro di tassa di soggiorno”. Ben altro quindi, secondo Fois, potrebbe arrivare con maggiore impegno. “Siamo pronti a fare la nostra parte- conclude- a investire energie e risorse, a fare sintesi tra le istituzioni e le esigenze delle nostre imprese. Insieme, possiamo far rifiorire il cuore pulsante di Sassari. Questo è il momento per dare una svolta e raggiungere un risultato che tutta la città chiede e che non è impossibile raggiungere”.
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