IA e cybersecurity, così l’Umbria rilancia le sue PMI nel segno dell’innovazione digitale


Formazione, innovazione e sicurezza informatica sono le direttrici tracciate dall’evento “Innovare in sicurezza”, promosso dalla Camera di Commercio dell’Umbria con il supporto di partner pubblici e privati. Una giornata di confronto strategico su IA (Intelligenza Artificiale) e Cybersecurity nelle PMI dell’Umbria che ha coinvolto imprese, istituzioni ed esperti, delineando strumenti e priorità per la competitività del sistema produttivo regionale.

L’Umbria spinge sull’acceleratore digitale e punta su IA e cybersecurity nelle PMI

L’iniziativa si inserisce nel quadro delle attività del progetto Job Digital Lab, avviato nel 2020 da Fondazione Mondo Digitale ETS in collaborazione con ING Italia. Alla base dell’evento, la necessità di rafforzare le competenze digitali delle PMI umbre, con un’attenzione specifica al tema della sicurezza informatica e alle applicazioni dell’intelligenza artificiale generativa.

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Transizione digitale e transizione ecologica sono oggi le due direttrici fondamentali dell’azione camerale”, ha dichiarato Mario Pera, vice Segretario Generale della Camera di Commercio dell’Umbria. “La cybersecurity non è più un tema tecnico, ma una leva strategica per la sopravvivenza e la crescita delle imprese”.

Attraverso il Punto Impresa Digitale, la Camera garantisce supporto operativo alle imprese del territorio, offrendo strumenti e consulenze per un’innovazione concreta e accessibile. A questo si aggiungono le attività dell’Enterprise Europe Network, che rafforza i legami tra l’Umbria e il sistema europeo dell’innovazione.

Lavoro autonomo, digitalizzazione e nuove competenze

Nel corso della mattinata, Filippo Stefanelli, Head of Brand, Marketing & Communications di ING Italia, ha presentato i dati del rapporto “People Insight Lab”, rivelando un quadro complesso del lavoro autonomo in Italia. “Il 49% mantiene un atteggiamento positivo. La chiave? Formazione e strumenti digitali accessibili per chi vuole mettersi in gioco”. I dati, però, evidenziano anche una realtà segnata da difficoltà: “il 53% ha avviato l’attività per necessità“, e solo un terzo la consiglierebbe ad altri.

A seguire, l’intervento dell’imprenditore Giacomo Paolo Barnocchi, fondatore del Gruppo Edotto: “Nel 2020 eravamo in ginocchio. Abbiamo scommesso su tecnologie e formazione, e oggi sviluppiamo software proprietari per la formazione aziendale in tutta Italia”. Un esempio concreto di resilienza imprenditoriale resa possibile da investimenti mirati nell’innovazione.

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Tecnologie emergenti e difesa informatica: binomio indispensabile

La sessione centrale ha approfondito le opportunità dell’intelligenza artificiale generativa per il comparto delle micro e piccole imprese (PMI) dell’Umbria. Francesco Marchesini, formatore della Fondazione Mondo Digitale, ha illustrato i vantaggi di soluzioni basate su modelli linguistici e agenti AI: “Costruire un chatbot intelligente, sicuro, capace di rispondere in tempo reale, è oggi alla portata anche delle microimprese”. Sono stati mostrati casi pratici di utilizzo di sistemi RAG (Retrieval-Augmented Generation), utili per automatizzare processi e migliorare la produttività interna.

Sull’altro versante, Piergiorgio Ricci ha condotto una sessione formativa sulle minacce informatiche, evidenziando la necessità di una maggiore consapevolezza a tutti i livelli aziendali: “Gli attacchi non avvengono solo per falle tecniche, ma per scarsa cultura digitale. L’investimento in sicurezza è oggi un investimento in continuità aziendale”. Dalle minacce phishing alle vulnerabilità nei sistemi cloud, l’analisi ha offerto una panoramica esaustiva dei rischi emergenti.

Scenario economico e prospettive regionali

Con circa 90.000 imprese attive, di cui oltre la metà costituite da ditte individuali, l’Umbria rappresenta un contesto imprenditoriale frammentato ma ricettivo alle sfide della digitalizzazione. Tra il 2019 e il 2023 gli investimenti regionali in beni immateriali sono cresciuti del 34,1%, un dato al di sotto della media nazionale (+39,8%). Il 2024 ha registrato un saldo negativo di 1.573 imprese. Un dato che impone un’accelerazione delle politiche di rilancio e innovazione.

In tale contesto, il Job Digital Lab si conferma uno strumento strategico. Dopo aver formato più di 31.000 persone, l’obiettivo per il 2025 è di coinvolgerne altre 8.000, contribuendo alla crescita di una nuova alfabetizzazione digitale. L’ambizione del progetto è raggiungere un pubblico complessivo di 240.000 cittadini, offrendo percorsi gratuiti su competenze digitali, comunicazione, marketing e cybersecurity.

L’Umbria si propone così come un laboratorio per modelli innovativi di sviluppo, capaci di integrare le tecnologie emergenti con una visione sostenibile e inclusiva dell’economia locale. Una traiettoria che, se sostenuta da investimenti pubblici e privati, può rappresentare un riferimento nazionale nella trasformazione digitale delle PMI.



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