Viterbo può accedere al consorzio industriale del Lazio


Un appello corale da FdI,Lega e Per il Bene Comune: far entrare al più presto anche Viterbo nel Consorzio industriale unico regionale del Lazio. Una mossa considerata cruciale per sbloccare lo sviluppo del territorio, attualmente penalizzato dall’essere l’unica provincia laziale esclusa da tale organismo.

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Ad oggi, infatti, la provincia di Viterbo non partecipa al consorzio, che gestisce complessivamente 8mila 700 ettari di aree industriali in cui lavorano oltre 2mila 500 aziende di medie e grandi dimensioni. Per Viterbo, la cifra è zero. Esclusione, come sottolineato da più parti, che ha comportato la perdita di ingenti investimenti – si stima circa 130 milioni di euro di fondi Pnrr dal 2022 – e ha frenato il potenziale del tessuto industriale locale. L’invito a Viterbo a entrare nell’organismo arriva direttamente dalla Regione Lazio.

L’adesione comporterebbe per il Comune la perdita della “sovranità urbanistica” sull’area, ma i vantaggi, secondo i proponenti, sarebbero di gran lunga superiori. Daniele Sabatini, capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione, spiega: “Il consorzio permette l’assegnazione della manutenzione di aree e strutture, è una stazione appaltante per le opere pubbliche, ottempera ai servizi per le politiche ambientali, propone aiuti per le imprese esposte nel consumo dell’energia e permette una grandissima semplificazione per le aziende anche a livello urbanistico. Quello del Lazio è il consorzio industriale più grande d’Italia. Il cambio di passo sul consorzio regionale è una scelta strategica del presidente Rocca. Quest’anno risorse già stanziate per un totale di 42 milioni di euro per la realizzazione di 38 opere”.

Sulla stessa linea Giulio Zelli, consigliere regionale FdI: “Il consorzio è nato nel 2018 ma non è mai stato completato. Questo consorzio regionale avrebbe poco senso se non fosse presente Viterbo. E’ un percorso importante per tutte le aziende del viterbese, un’opportunità che completa il discorso dell’interporto di Orte, due opere comunicanti”.

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Un’adesione che “cambierebbe il volto alla città” per la capogruppo FdI, Laura Allegrini: “Sentiamo la mancanza dell’inserimento del Poggino nel consorzio del Lazio. È logico che aderire al consorzio non sarà un’esclusiva nostra ma sono sicuro che cambierà il volto alla città. Attualmente il consorzio ha sedi logistiche e mi auguro che nel caso di adesione una sede venga realizzata qui. Abbiamo rinunciato a manutenzioni, progetti coordinati con fondi Pnrr. Noi solleciteremo l’amministrazione ad aderire il prima possibile”.

Le fa eco Luisa Ciambella, capogruppo di Per il Bene Comune: “Da sempre Viterbo è tagliata fuori dal consorzio unico. Colpa della precedente amministrazione regionale, è un’opportunità storica che non dobbiamo mancare. Noi possiamo ringraziare la Regione e chiedere alla sindaca Frontini velocità nell’accorciare i tempi delle mancate opportunità. La Regione il suo l’ha fatto”.

Anche Elisa Cepparotti (Lega) sottolinea l’importanza dell’adesione: “Quando si aprono queste opportunità un capoluogo di provincia non può rimanere fuori. Attireremo nuovi investitori che aumenteranno i posti di lavoro”. Infine, Giulio Marini, consigliere del gruppo misto, offre una riflessione più ampia: “L’errore che si è fatto sempre è che nel Lazio la provincia di Viterbo è stata considerata la ‘campagna’ regionale. È ora di smetterla che Viterbo debba avere solo uno sviluppo turistico o agricolo, senza industria la città non ha futuro”.



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