9,5 milioni per il Fondo affitti per gli studenti fuorisede


La ministra per l’Università e la Ricerca Anna Maria Bernini ha annunciato alcune novità che riguardano la vita degli universitari e dei ricercatori italiani. L’annuncio è stato fatto a Genova, dove la ministra si trovava per sostenere il candidato di centrodestra alle Elezioni Comunali 2025. In particolare, è stato dichiarato che verrà aumentato il fondo a sostegno degli affitti degli studenti fuorisede: a quanto ammonta e chi è escluso da questo incentivo che può aiutare gli universitari che studiano lontani dalla città di residenza?

L’aumento del Fondo affitti per gli studenti fuorisede

La ministra per l’Università e la Ricerca, Anna Maria Bernini, durante la sua visita a Genova, ha annunciato la decisione del suo ministero di aumentare di 9,5 milioni il Fondo affitti per gli studenti fuorisede. Questa e altre novità fanno parte degli emendamenti al Decreto Pnrr-Scuola, approvati in Commissione al Senato.

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Secondo un’indagine nazionale condotta da Cgil, Udu e Sunia nel 2023, quasi uno studente su due fa fatica a pagare un affitto nelle città universitarie: i ragazzi fuorisede non lamentano solo i prezzi elevate delle abitazioni trovate, ma anche le condizioni non dignitose in cui versano gli appartamenti. Tante anche le truffe nelle quali diverse persone sono cadute.

Chi può beneficiare del Fondo e chi rimane fuori

Le risorse del Fondo affitti sono destinati ad aiutare gli studenti universitari con un Isee inferiore ai 20mila euro, che non hanno altri contributi pubblici per avere un alloggio nella città universitaria dove hanno scelto di studiare e prendere la laurea.

Gli emendamenti hanno anche modificato i criteri di accesso “per valorizzare il merito ed evitare le inefficienze registrate negli anni passati”. Per poter usufruire di queto contributo, lo studente non deve aver accumulato più di un anno fuoricorso. I fuoricorso con più anni da recuperare alle spalle non possono accedere al contributo, rimanendone di fatto fuori.

Il provvedimento ha previsto anche una clausola di salvaguardia per gli universitari con disabilità, mentre “sono potenziate le azioni di prevenzione contro gli abusi”.

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Le altre novità degli emendamenti al Decreto Pnrr-Scuola approvati

La ministra per l’Università e la Ricerca, Anna Maria Bernini, ha anche annunciato un fondo da 150 milioni di euro, il cui scopo è quello di agevolare l’assunzione di ricercatori e dottori di ricerca da parte delle imprese. Una manovra pensata nell’ottica di attirare i ricercatori in Italia, dopo il fenomeno della “fuga di cervelli” all’estero che ha riguardato gli ultimi anni. Negli ultimi dieci anni sono stati 97mila i giovani laureati che hanno lasciato l’Italia, con un record negativo nel 2024. Tanti ragazzi espatriano, ma sono pochi a decidere di fare ritorno.

L’obiettivo è quello di creare fino a 15mila posti di lavoro a tempo indeterminato nel settore privato, oltre che promuovere l’innovazione nelle imprese italiane.

La manovra prevede una serie di incentivi per permettere l’assunzione in pianta stabile di ricercatori e dottori di ricerca tramite un credito d’imposta maggiorato di 10mila euro e dedicato a tutte le aziende “senza limiti numerici di assunzione per azienda”. La misura può contare su un finanziamento cospicuo, con un fondo da 150 milioni di euro.

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