La bocciatura è confermata nella sostanza, cambiano solo i modi. Dopo il Tar, anche il Consiglio di Stato boccia il ricorso della Regione contro il decreto Draghi sull’energia del marzo 2022. In particolare, sui poteri decisionali che accompagneranno lo stop alla carbonizzazione e il passaggio al metano.
In sostanza, lo Stato pretendeva l’egida totale, proprio in base al decreto Draghi, della gestione infrastrutturale delle operazioni. Ma la sintesi a cui sono arrivati i giudici di Palazzo Spada soddisfa solo in parte la Regione. Come lo Stato, voleva decidere sulla programmazione e sulla realizzazione delle opere legate al phase out del carbone: da qui il ricorso.
Il Consiglio di Stato ha deciso che la programmazione degli interventi infrastrutturali, soprattutto per quanto riguarda il gasdotto, può approntarla lo Stato portandola però nell’intesa Stato-Regione. Nel momento dell’attuazione, quindi, deve passare per l’accordo con la Regione.
Tutti i dettagli nell’articolo di Lorenzo Piras su L’Unione Sarda in edicola e sull’app.
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