Segno più per l’economia dell’Altotevere. «Ora bisogna puntare su giovani e infrastrutture» Umbria 7


CITTÀ DI CASTELLO (Perugia) – Cresce l’economia altotiberina, con il turismo che fa registrare una delle performance migliori. Freccia verde anche per le dimensioni delle aziende, con tassi di occupazione generale e femminile più alti che in Umbria e nel resto dell’Italia.

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In un contesto nel quale l’inverno demografico rappresenta un tema rilevante con cui fare i conti all’interno del comprensorio, come del resto nel Paese, le sfide per i prossimi anni sono quelle di colmare il gap infrastrutturale, con Città di Castello che, come ha riconosciuto il presidente di Cna Umbria Marcello Volpi, ha imboccato la strada giusta per favorire la realizzazione della E78, ma anche di investire per trattenere nel territorio i giovani, offrendo maggiori possibilità di crescita professionale, condizioni retributive più favorevoli e formazione. Sono alcuni degli spunti principali che hanno caratterizzato il focus sull’economia dell’Altotevere, al quale ieri mattina (sabato 17 maggio) nella residenza municipale di Città di Castello, hanno portato il proprio contribuito gli esperti, gli imprenditori e i rappresentanti delle associazioni di categoria e del sindacato che si sono confrontati con amministratori locali, professionisti, mondo della scuola e cittadini.
I temi toccati dagli autorevoli relatori che hanno risposto all’invito dell’amministrazione comunale hanno permesso di compiere una ricognizione aggiornata e approfondita sulla realtà della vallata, sulle sue potenzialità produttive e occupazionali, tra le luci, ma anche le ombre, che emergono dagli ultimi anni. Dopo l’introduzione del sindaco Luca Secondi, Enrico Giovannetti, collaboratore di ricerca presso Unimore, ha tratteggiato la situazione economica in Altotevere, Claudio Bigi, presidente di Confindustria Altotevere, ha condiviso alcune valutazioni sul tessuto produttivo del territorio, mentre Simone Pampanelli, segretario generale della Cgil della provincia di Perugia, ha analizzato i principali modelli di sviluppo economico e la loro declinazione locale.
Tra le altre considerazioni, è stato evidenziato come in Altotevere il tessuto economico sia vivo e molto articolato (405 imprese, di cui 194 a Città di Castello che occupano circa la metà dei lavoratori totali, 5.226 sui 10.401 complessivi, secondo i dati dell’archivio AIDA 2023), ma abbia l’impellenza di offrire opportunità di lavoro all’altezza delle aspettative ai giovani, che nella vallata sono presenti in misura maggiore rispetto ad altre aree della regione. La condizione occupazionale delle ragazze con alta formazione, il tasso di migrazione del capitale umano, il fabbisogno formativo degli occupati che svolgono lavori precari e a bassa retribuzione o che hanno interrotto precocemente il percorso formativo, sono alcuni tra gli elementi principali da monitorare. Azioni da mettere in atto sono il potenziamento delle infrastrutture sul territorio (internet, mobilità, centri di aggregazione per lo sport e socialità, produzione di energia green, valorizzazione delle risorse ambientali), la difesa del capitale umano, con il sostegno alla formazione giovanile e la riqualificazione delle quote di giovani occupati in lavori precari, la valorizzazione dei livelli d’istruzione raggiunti dai giovani e l’incentivazione delle start up. Il presidente di Cna Umbria Volpi ha rimarcato la necessità di progettare e realizzare infrastrutture moderne e sostenibili per garantire competitività sociale ed economica, sostenere le imprese che investono in innovazione, ma anche trattenere i giovani. Tra le battaglie da rilanciare è stata indicata quella per il collegamento tra la ex Fcu e Rigutino-Arezzo. L’intervento di Giorgio Boscolo, operatore turistico che sta investendo nella zona su del territorio di Città di Castello, ha permesso di sottolineare le importanti prospettive che il settore può garantire allo sviluppo economico della vallata. «E’ stato un bellissimo momento di incontro, che ci ha permesso di rafforzare la consapevolezza delle potenzialità del nostro territorio, ma anche di inquadrare le sfide che ci attendono, sulle quali abbiamo registrato la positiva convergenza del mondo produttivo sulla necessità di fare rete con le istituzioni pubbliche», sottolinea il sindaco Secondi. « E’ nostro dovere – evidenzia il primo cittadino – creare le condizioni per una nuova stagione di crescita che guardi ai giovani, puntando sulle infrastrutture, sulla formazione, ma anche su quella capacità di cambiamento e innovazione che le imprese della vallata hanno sempre dimostrato, sapendo che è importante guardare a settori come il turismo, dai quali territori ricchi dal punto di vista naturalistico, culturale e artistico possono ricavare importanti occasioni di sviluppo aumentando il livello dei servizi».





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