A Innovation Village 2025 sfilano borse, gioielli e oggetti di design realizzati con ScobySkin, tessuto generato da batteri


La biologia è sempre di più alla base dell’innovazione tecnologica, che si tratti di deep tech, di energia o di nuovi materiali. Dal mondo farmaceutico e medicale sono partiti alcuni dei grandi filoni di Ricerca e Sviluppo che promettono di rivoluzionare il modo in cui funzioneranno le nostre industrie e i prodotti che faranno parte della nostra vita quotidiana.

Tra questi, la grande famiglia dei bio-materiali, a cui si guarda con fiducia in molti comparti per risolvere problematiche ambientali sempre più impellenti: che si tratti di bio-materiali o biopolimeri di origine naturale o sintetica, oppure di microrganismi viventi (enzimi, collagene, batteri, alghe, miceli) adottati per la creazione di nuovi materiali in laboratorio attraverso processi fermentativi, i Bio-based Materials sono una delle priorità individuate anche nella piattaforma delle tecnologie strategiche (STEP) promossa dall’Unione Europea per aumentare la resilienza e l’indipendenza dell’industria europea dalle tensioni internazionali. Processi biologici che emulano quelli naturali, con un’efficienza energetica incomparabile rispetto ai processi industriali tradizionali.

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

Un tema su cui, sin dal 2022, Innovation Village – il principale evento R2B del Centro-Sud Italia – ha attivato un focus permanente, con un forum che coinvolge scienziati, imprese e ricercatori impegnati a promuovere l’approccio biobased e i materiali rigenerativi.

E quest’anno, in occasione della decima edizione della manifestazione, in programma il 29 e 30 maggio a Villa Doria D’Angri (Napoli), è previsto un evento speciale: verranno presentati i primi prodotti realizzati con ScobySkin, un tessuto generato da batteri “operai” senza l’uso di sostanze chimiche dannose. Nessun pericolo: si tratta degli stessi batteri dell’aceto impiegati comunemente in casa; gli altri ingredienti sono tè, zuccheri anche ricavati da scarti di frutta, e una modesta quantità d’acqua. Il prodotto è una cellulosa (analoga a quella degli alberi, ma con una struttura più solida) che, una volta essiccata, diventa simile alla pelle: può essere goffrata, verniciata, lavorata e cucita.

Un’anteprima di questi materiali è stata offerta a fine marzo al Teatro di San Carlo di Napoli, dove la direttrice della Sartoria del Teatro di San Carlo, Daniela Ciancio, ha vestito la Salome e gli altri protagonisti dell’opera anche con gioielli e parti di abiti realizzati con ScobySkin. I prototipi saranno presentati a Innovation Village, insieme a una linea di borse firmate dalla designer messicana Laura Garcia Rubio, anch’esse realizzate con la nanocellulosa batterica.

Brevettato nel 2022, il nuovo materiale è frutto di un’intensa attività di ricerca condotta nei laboratori di Knowledge for Business, in stretta collaborazione con il Centro Interdipartimentale di Ricerca sui Biomateriali dell’Università Federico II e diversi Istituti del CNR, sotto la direzione scientifica del Prof. Paolo Netti, direttore del CRIB dell’IIT.

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

Questo nuovo concept nella produzione di materiali non rappresenta più una semplice sperimentazione, ma si sta configurando come un vero e proprio settore produttivo emergente. Al recente Salone del Mobile, diverse aziende innovative hanno presentato prodotti realizzati con materiali compositi a base di micelio – la parte vegetativa dei funghi – che promettono di rivoluzionare il nostro concetto di produzione nel campo del design e dell’architettura, spingendo verso un sistema rigenerativo.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Richiedi prestito online

Procedura celere