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debutta il polo della riabilitazione che aiuta i pazienti con i robot


Milano, 11 maggio 2025 – Un ponte dall’Ircss Santa Maria Nascente di Milano al centro di Santa Maria al mare: 832 chilometri di distanza colmati dalla ricerca e dalla tecnologia. La Fondazione Don Gnocchi ha aperto a Salerno il centro di eccellenza per la riabilitazione robotica, sotto l’ala del progetto Fit For Medical Robotics, sostenuto dal Piano nazionale complementare al Pnrr. In prima linea 25 partner, tra Cnr, università, istituti clinici e imprese. Il 40% dei fondi di tutto il progetto è destinato al Sud Italia.

A Salerno, una palazzina già di proprietà della fondazione ma in disuso da anni è stata completamente rigenerata: un milione di euro di investimento per la rigenerazione dell’edificio, più un altro milione per le attrezzature e la robotica. Al taglio del nastro – e alla prima visita – hanno partecipato anche il presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, e il sindaco di Salerno Vincenzo Napoli.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Alla base del padiglione di 690 metri quadri c’è il quartier generale della ricerca: sei i ricercatori già al lavoro, ma l’obiettivo è crescere. Il primo piano, affacciato sul mare, è dedicato ai pazienti, con la stanza multimediale del CareLab – un laboratorio per la riabilitazione pediatrica tecnologicamente assistita, per i bimbi con deficit neuromotori e cognitivi – accanto alla palestra per la riabilitazione con robot, attrezzatissima e dotata anche di un D-Wall, e al Laboratorio di analisi del movimento, con 12 telecamere alla parete che registrano la camminata, tracciata anche dai sensori posizionati sul paziente per fornire dati relativi alla cinematica, alla dinamica, alle attivazioni muscolari e ai processi neurofisiologici.

Sulla base dei risultati viene costruito un percorso di riabilitazione personalizzato. “Le tecnologie robotiche e digitali che qui vengono sperimentate saranno valutate non solo per la loro efficacia e sostenibilità, ma anche per il loro reale impatto nella pratica quotidiana della riabilitazione. Questo ci permetterà di costruire nuovi modelli di cura che includano anche la telemedicina e teleriabilitazione per l’assistenza domiciliare”, spiega Irene Aprile, direttore dei Dipartimento di riabilitazione neuromotoria della Fondazione Don Gnocchi.

I dati entrano nel circuito della ricerca, dando nuova linfa. “Questo centro sarà un punto di riferimento non solo per la Regione Campania ma per tutto il Mezzogiorno – spiega il direttore generale Francesco Converti –. Ci auguriamo di dare le migliori risposte possibili al territorio con il grande obiettivo di migliorare la qualità della vita. Dietro al progetto riabilitativo c’è sempre un progetto di vita: l’obiettivo è essere vicini alla fragilità con le migliori risposte possibili che oggi la tecnologia e l’innovazione ci rendono disponibili, come diceva Don Gnocchi”.

Qui saranno seguiti adulti e bambini, con disabilità motoria, sensitiva e cognitiva, anziani fragili e persone con patologie lavoro-correlate. Tra le tecnologie c’è Uan.Go, un esoscheletro destinato alla riabilitazione degli arti inferiori nei pazienti paraplegici o che a seguito di ictus devono recuperare la deambulazione: il paziente può alzarsi in piedi e camminare grazie a quattro motori, uno per arto. Schermi interattivi propongono giochi o scenari che aiutano al recupero di movimenti e danno feedback in diretta, registrando i miglioramenti. A coordinare l’implementazione delle tecnologie e dei protocolli clinici sperimentali è Marco Germanotta, responsabile del centro.

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Procedura celere

 

Tra i progetti clinici in corso StrokeFit4 coinvolgerà circa 600 pazienti colpiti da ictus, reclutati in 13 centri clinici. I medici e i fisioterapisti potranno utilizzare i dispositivi anche per la teleriabilitazione: un progetto di sperimentazione clinica coinvolgerà altri 160 pazienti, focalizzandosi sulla riabilitazione domiciliare, per ampliare l’accessibilità alle cure, rendendole disponibili anche nelle aree più isolate del Paese.



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