In Appennino calano gli artigiani


Sono 3.308 le aziende attive nei comuni dell’Unione Montana, e oltre un terzo – 1.124 – sono artigiane. Un dato significativo (34%) che pone l’artigianato al centro dell’identità produttiva del nostro territorio.

Emerge dai dati elaborati dall’ufficio studi di Lapam Confartigianato, che ha diffuso un’analisi aggiornata al 31 dicembre 2024 sull’evoluzione del tessuto economico montano . Se da un lato il numero totale di imprese è in leggera diminuzione (-1,4% in un anno, a fronte del -2% provinciale), dall’altro le imprese artigiane perdono meno terreno rispetto alla media reggiana (-1,1% contro -4,1%), segnale che il cuore produttivo dell’Appennino è ancora forte, anche se in affanno.

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Guardando al lungo periodo (dal 2007), la montagna ha perso 744 imprese, pari al -18,4%, una contrazione più accentuata rispetto al resto della provincia (-11,8%). Ancora più netto il calo dell’artigianato, che dal 2007 scende del 24,9%, in linea con il -24,5% provinciale. Tuttavia, all’interno di questi numeri emergono segnali incoraggianti.

Le donne e i giovani tengono viva la montagna

Ben 710 imprese sono a guida femminile (21,5% del totale), e l’artigianato rappresenta una fetta importante di questa imprenditoria (18,5%). Cresce anche il ruolo dei giovani under 35, che guidano 243 imprese (7,3% del totale): qui l’artigianato conta per il 41,6%, segno che il saper fare continua ad attrarre anche le nuove generazioni.

Anche gli imprenditori stranieri sono presenti in modo significativo: 270 imprese (8,2% del totale), di cui quasi due su tre (62,6%) sono artigiane. Un segnale chiaro: la montagna, quando accoglie e crea opportunità, può essere terra di rinascita.

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I settori trainanti e quelli in sofferenza

Agricoltura (27,1%), costruzioni (19,7%) e commercio (18,4%) sono i settori con la maggior concentrazione di attività. Ma proprio costruzioni e commercio sono anche i comparti dove si registra la flessione più accentuata nel tempo. Crescono invece i servizi alle imprese, segno di una possibile evoluzione del tessuto produttivo locale.

Bertei (Lapam): “Valorizzare la montagna con infrastrutture e incentivi”

Secondo Corrado Bertei, responsabile Lapam Confartigianato a Castelnovo ne’ Monti, la chiave per invertire la rotta sta in una visione condivisa: «L’Appennino è una zona che offre grandi possibilità se ben colte: come associazione ci muoviamo per divulgare il valore del fare impresa lavorando in stretta sinergia con le scuole, dove promuoviamo la nostra mission di diffondere la cultura del lavoro autonomo in maniera importante. L’associazione è consapevole dell’importanza di fare impresa nei comuni della montagna, che tra turismo invernale ed estivo, eccellenze enogastronomiche e spazi all’aria aperta, possono garantire una qualità e una sostenibilità della vita migliore. Il tutto però va sostenuto con investimenti in infrastrutture, sia in termini di viabilità che di servizi informatici e tecno-logici. Sarebbe importante poi riuscire a dare contributi concreti alle imprese che operano sul territo-rio, come sgravi e incentivi per le assunzioni, così da ripopolare demograficamente anche un territorio che sa essere a misura di famiglia e di lavoratore, collaborando con gli altri enti del territorio come ad esempio il GAL».



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