Bps, fari puntati sulla governance dopo la vittoria dei fondi in assemblea


Fari puntati sulla poltrona del presidente e sugli assetti della governance, mentre si rafforza la strada del “matrimonio” con Bper indicata dall’offerta pubblica di scambio lanciata il 6 febbraio.

Gli analisti iniziano a ragionare sui cambiamenti avvenuti mercoledì nel corso dell’assemblea annuale della Banca Popolare di Sondrio. Secondo quelli di Deutsche Bank la vittoria in assemblea della lista dei fondi, il cui peso in consiglio si rafforza, aumenterebbe la probabilità di un rilancio cash da parte di Bper.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Grazie al supporto di Unipol, primo socio della Popolare con il 19,7%, la compagine di Assogestioni è stata votata dal 40% del capitale e ha nominato quattro consiglieri – Maria Letizia Ermetes, Christian Montaudo, Salvatore Providenti e Franco Giuseppe Riva -, lasciando ai soci locali una sola poltrona (14% del capitale), quella del presidente uscente Francesco Venosta che ora si trova in una posizione più incerta. Dei quindici consiglieri del Cda, sei sono infatti espressione dei fondi (che prima ne avevano quattro), uno Roberto Giay, da Unipol, sette di matrice locale, vicini cioè al consigliere delegato e direttore generale Mario Alberto Pedranzini e uno, il manager Giuseppe Recchi, entrato in consiglio quando i rapporti tra il Gruppo assicurativo e il management della Popolare erano decisamente più distesi, gradito a Unipol.

Nei prossimi giorni – il 6 maggio è prevista l’approvazione del resoconto finanziario del primo trimestre 2025 – il Cda della banca si riunirà per nominare il nuovo presidente e solo allora si conoscerà l’esito dei nuovi rapporti di forza all’interno del board. Da più parti, come rilevano anche i giornali nazionali, sembra farsi largo proprio la candidatura del consigliere Recchi, già presidente di Tim ed Eni che diventa quindi ago della bilancia.

Lo spostamento degli equilibri nel Cda rappresenta, secondo gli osservatori, spianerebbe la strada all’Offerta di Bper attesa in Borsa a giugno. L’esito dell’assemblea, rileva un report Deutsche Bank «aumenta la probabilità che Bper prenda in considerazione un aumento in contanti» dell’offerta, ipotesi che «il mercato sembra già scontare» alla luce di «un premio di circa l’8%» del titolo della Bps rispetto all’offerta di Bper. Secondo la banca tedesca un rilancio «del 10%» rispetto alle attuali quotazioni di Sondrio in Borsa rappresenterebbe un impatto gestibile sul Cet1 di Bper, con un’erosione di 96 punti base che lo manterrebbe comunque al di sopra del 14%. È importante sottolineare – aggiungono – che questo premio di circa 800 milioni di euro potrebbe essere compensato facendo leva sui fondamentali della Popolare di Sondrio».

Ma c’è anche chi non ci sta. “Insieme per la Popolare”, l’associazione dei piccoli soci della Bps, presieduta da Matteo Lorenzo De Campo, insiste sulla necessità di proseguire sulla via tracciata con il nuovo Piano industriale in ottica stand alone: «L’ampio numero di voti raccolti durante l’assise dimostra la volontà del territorio di proseguire su una linea di continuità che ha sempre ottenuto ottimi risultati, nonché di preservare il carattere di una banca vicina a soci, famiglie e imprenditori».

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

L’operazione si inserisce in un risiko bancario che coinvolge tutto il sistema finanziario italiano, con sette opa o ops in corso.

«Siamo consapevoli che oggi alle banche siano richiesti fondamentali solidi ed economie di scala, e aperta alle sfide internazionali – dice De Campo -, ma un discorso è avere un business model funzionale, un altro l’accentramento del credito in un numero sempre minore e delocalizzato di realtà bancarie: continuare a cannibalizzare modelli di banca secondo una logica puramente dimensionale anziché di efficienza porterà il nostro sistema economico in una eterna inefficienza. Per le famiglie, le piccole e le medie realtà avere una banca digitale può essere un servizio funzionale ma assolutamente non alternativo all’essere ascoltati da personale preparato, motivato, che conosce il territorio e sa capire le esigenze e l’affidabilità delle imprese e delle persone. La Popolare è una banca solida, con ottime prospettive, che è sempre cresciuta in misura superiore al sistema nei suoi aggregati economici e patrimoniali e ciò è dimostrato dall’attuale posizionamento sul mercato. Dover sacrificare questa realtà agli interessi finanziari internazionali e nazionali intrecciati tra loro nel gioco di opa e ops in corso risponde a logiche di sistema e di potere finanziario ma non di crescita economica».

© RIPRODUZIONE RISERVATA



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 

Dilazione debiti

Saldo e stralcio