Ultim’ora – ABOLITO Bonus Pannelli Solari | Da domani cambia musica, chi li installa pagherà fino all’ultimo soldo


Cambiano le regole per chi vuole installare pannelli solari beneficiando dei bonus statali.

Con un decreto ministeriale emanato il 4 agosto, l’Italia diventa il primo Paese europeo a introdurre un vincolo preciso: niente agevolazioni per gli impianti che utilizzano pannelli, celle o inverter di origine cinese. La decisione ha un obiettivo chiaro, quello di sostenere la filiera europea delle energie rinnovabili, spingendo cittadini e imprese a scegliere tecnologie prodotte o assemblate in Europa.

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In pratica, chi intende partecipare alle prossime aste del cosiddetto decreto FER X, per ottenere gli incentivi previsti, dovrà rispettare criteri molto rigidi. Non basterà evitare componenti cinesi: almeno uno degli elementi tecnologici fondamentali dell’impianto dovrà avere origine europea o comunque non provenire dalla Cina. Questo significa che installatori, fornitori e clienti dovranno fare più attenzione del solito, perché basta un inverter o una cella di fabbricazione cinese per perdere l’accesso al beneficio fiscale.

Per chi stava valutando l’acquisto di un impianto fotovoltaico, la novità ha un impatto concreto. Se l’installazione avviene dopo la metà di settembre e prevede componenti cinesi, non ci sarà alcuna possibilità di accedere agli incentivi. Diverso il caso di chi ha già realizzato l’impianto o di chi sceglierà prodotti provenienti da altri Paesi: in queste situazioni, l’agevolazione resterà valida.

Resta comunque in vigore il sistema di detrazioni fiscali, che per il 2025 consente ancora un risparmio importante. Le spese sostenute per la prima casa possono infatti essere detratte al 50% fino a un massimo di 96.000 euro, mentre per le seconde case la detrazione scende al 36%. Dal 2026, però, questi vantaggi saranno ridotti, motivo per cui il 2025 è visto da molti come l’ultimo anno davvero conveniente per agire.

Rischio prezzi più alti

Questa svolta normativa, se da un lato intende dare impulso alla produzione europea, dall’altro solleva inevitabilmente alcune perplessità. I pannelli e gli inverter cinesi, negli ultimi anni, hanno dominato il mercato grazie a costi contenuti e a una capacità produttiva difficilmente eguagliabile da altri Paesi.

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Escluderli dai bonus significa, almeno nel breve periodo, esporsi al rischio di prezzi più alti e tempi più lunghi per chi desidera installare un impianto. Sarà quindi fondamentale capire se le aziende europee saranno in grado di rispondere rapidamente alla domanda crescente senza gravare troppo sulle tasche dei consumatori.

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Bonus – pexels – emmepress

Maggiore indipendenza nazionale

La scelta del governo italiano rappresenta un passo in direzione di maggiore indipendenza energetica e industriale, ma è chiaro che comporta sacrifici immediati. Chi intende investire nel fotovoltaico deve valutare con attenzione tempi e modalità dell’intervento: verificare l’origine dei componenti, chiedere garanzie precise ai fornitori e, se possibile, anticipare i lavori per sfruttare al meglio gli incentivi ancora disponibili.

In definitiva, per continuare a beneficiare delle agevolazioni fiscali sul solare, non sarà più sufficiente installare un impianto qualsiasi: sarà necessario dimostrare che i componenti non provengono dalla Cina. Una stretta che, nel breve termine, potrebbe complicare le scelte di famiglie e imprese, ma che nel lungo periodo potrebbe rafforzare l’industria europea e ridurre la dipendenza da un unico mercato di riferimento.



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