«Sabato 14 febbraio tutti insieme saremo protagonisti della più grande manifestazione che si ricordi per la difesa dei valori, diritti e confini e libertà della civiltà occidentale. A testa alta con le proprie famiglie e amici». L’ha detto il segretario della Lega e vicepremier Matteo Salvini dal palco di Pontida, lanciando quindi un’iniziativa, a chiusura del raduno di Pontida.
La manifestazione sul pratone bergamasco è cominciata domenica mattina 21 settembre con il tradizionale omaggio ai militanti del Carroccio scomparsi nell’ultimo anno. Il filmato si è concluso con le immagini dell’omicidio di Charlie Kirk, l’attivista Maga ucciso negli Usa. A Pontida anche il segretario Matteo Salvini.
Dal prato di Pontida è arrivata anche la solidarietà all’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro, condannato a 27 anni di carcere per tentato golpe. Un gruppo di persone con le bandiere brasiliane ha esposto uno striscione con scritto «Free Bolsonaro» chiedendo anche «libertà» per la deputata brasiliana Carla Zambelli. Tra gli ospiti internazionali di Pontida anche Flávio Bolsonaro, componente del Senato federale del Brasile e figlio dell’ex presidente.
Zaia: «Io parlamentare? Non so, finora ho mantenuto mia parola»
«E’ doveroso ricordare che bisogna mantere gli impegni presi e la parola data e io ho preso l’impegno a governare fino all’ultimo giorno la mia regione e lo farò. L’ho dimostrato l’anno scorso rinunciando a un seggio sicuro in Europa, e questo mi deve essere riconosciuto». L’ha detto il governatore veneto Luca Zaia, arrivando a Pontida per il raduno della Lega, rispondendo alla domanda se gli piacerebbe tornare a Pontida, un giorno, da segretario del partito. Poi sull’ipotesi di diventare parlamentare al posto di Alberto Stefani, se venisse eletto presidente del Veneto, ha aggiunto: «Non lo so dire». E poi: «Il segretario ce l’abbiamo ed è Matteo Salvini e i segretari si fanno nei congressi».
(Foto di
MICHELE MARAVIGLIA)
In base alla scaletta prevista dal raduno leghista di Pontida, dopo gli interventi dei due capigruppo parlamentari – Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo – Luca Toccalini, segretario federale della Lega Giovani; i giornalisti Hoara Borselli e Daniele Capezzone; i governatori e i ministri della Lega; i quattro vicesegretari (Alberto Stefani, Roberto Vannacci, Silvia Sardone e Claudio Durigon) e gli ospiti stranieri tra cui il presidente del Rassemblement National, Jordan Bardella. Chiude il segretario Matteo Salvini.
Romeo e Fontana: «Al centro le regioni»
«Le regioni devono essere protagoniste, a partire dai fondi europei che bisogna spendere sempre con l’impegno e la determinazione da parte delle regioni. Se venissero centralizzati, sarebbe la fine del regionalismo. E quindi diciamo con molta chiarezza: se si vogliono governare le regioni, bisogna anche difendere le istanze che portano avanti». Così il capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo, dal palco del raduno del partito, a Pontida. Lo segue Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia: «Siamo la regione locomotiva d’Italia e che raggiunge i migliori risultati a livello europeo. Dobbiamo continuare su questa strada, anzi dobbiamo migliorarla. Per fare questo, abbiamo bisogno che ci vengano concesse più autonomie, più libertà dalla burocrazia e dal potere centralistico romano perché altrimenti noi riusciamo a correre. La Lombardia vuole liberarsi da questi vincoli che sono la prova di un potere centralistico che tarda a venire meno e non capisce che il mondo sta cambiando. Il futuro sta nel rilancio dei territori».
Intervenuti anche il figlio di Bolsonaro e Roberto Vannacci. Sul palco anche Jordan Bardella, presidente francese del Rassemblement National.
Salvini: «L’Italia è contro la guerra»
Matteo Salvini ha aperto il suo intervento chiedendo al popolo leghista di Pontida di dedicare «non un minuto di silenzio ma un pensiero a Charlie Kirk e un applauso che arrivi fino all’Arizona». Subito dopo sullo schermo, sul palco, sono state proiettate alcune immagini dell’attivista Maga ucciso negli Usa.
Nel suo intervento un passaggio sull’Ucraina: «Non manderemo mai i nostri figli e nipoti a combattere in Ucraina, non siamo in guerra contro nessuno» ha detto il vicepremier, sottolineando che da domani «chiederò a tutti, nei Comuni, di depositare una mozione che ricordi che l’Italia è contro la guerra e per vedere come la pensano i partiti».
«No al piano di armo europeo, no al debito europeo per comprare armi e carri armati – ha aggiunto -. Non asseconderemo parole e la voglia di guerra di capetti e mezzi leader europei che parlano di guerra per nascondere fallimenti a casa loro»
Dal palco di Pontida il leader della Lega Matteo Salvini ha ricordato il fondatore Umberto Bossi, il cavaliere Silvio Berlusconi e Roberto Maroni. «Bossi è stato un uomo unico e geniale che dal nulla ha ridato forza e speranza. Facciamo arrivare a casa di Bossi l’abbraccio di Pontida, l’affetto, il calore, la gratitudine e la riconoscenza: siamo un popolo in cammino che lui ha risvegliato» ha detto Salvini. «L’amore vince sempre sull’odio» ha aggiunto poi Salvini citando Berlusconi, «un gigante che ha cambiato l’Italia»
E sul Ponte: «Lo realizzeremo facendo lavorare imprese di tutta Italia, giovani e archiettetti di tutta Italia» ha sottolineato.
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