Si chiama Santa Rosa l’arma segreta che la sindaca e il marito hanno in mente di sganciare sulla città per vincere la battaglia che inizierà nel 2026 in vista delle elezioni comunali dell’anno dopo.
Un arma di “distrazione di massa” fatta di tonnellate di pietra non da lanciare contro gli avversari, ma da impiegare per erigere la più grande statua in onore della patrona che Viterbo abbia mai visto.
Un monumento imponente da far entrare nell’immaginario della città.
Un simbolo identitario che manifesti, e tramandi alle future generazioni, l’immensità della fede che i viterbesi nutrono verso la santa e che celebri la grandezza di sé che la coppia Frontini-Cavini spera le venga tributata.
C’è un problema, pero: i costi. Almeno 4 milioni di euro, difficilmente reperibili nelle pieghe del bilancio.
Da qui l’idea di un crowdfunding (ricerca di finanziamenti presso privati e non solo) in cui coinvolgere imprese, aziende o anche privati cittadini disponibili a mettere quel che possono.
Secondo indiscrezioni Chiara Frontini e Fabio Cavini avrebbero cominciato già a sondare il terreno.
Evandro Ceccarelli
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