innovazione e crescita sui mercati internazionali


Pagazzano.  “Il segreto del nostro successo? La famiglia”. Nessun fondo d’investimento, nessun private equity, nessuna multinazionale o banca a guidarne le scelte, ma persone. È questa la filosofia che contraddistingue, forse in modo un po’ anacronistico, la Arrigoni di Pagazzano: una società per azioni a gestione squisitamente padronale. Al timone, oggi, c’è la quarta generazione. Un valore, quello della famiglia, che ha permesso alla stirpe originaria della Val Taleggio di scrivere una storia ultrasecolare, lunga ben 111 anni.

Un traguardo che nella mattinata di sabato 20 settembre è stato celebrato con degustazioni, dimostrazioni e beneficenza nel piazzale dello stabilimento. 

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 

 

 

 

Conto e carta

difficile da pignorare

 

 

Oggi il caseificio di Pagazzano, fondato nel lontano 1914 da Battista Arrigoni, vanta un fatturato di circa 50 milioni di euro, con 120 dipendenti e una produzione che guarda ai mercati internazionali con esportazioni in ben 36 Stati.

“Il nostro mercato di riferimento – spiega il presidente Marco Arrigoni – è senz’altro quello europeo, nella fattispecie Germania e Inghilterra, ma abbiamo una presenza consolidata anche oltreoceano“.

I dazi americani non sembrano minacciare più di tanto il comparto delle esportazioni: “Negli Stati Uniti – prosegue il presidente – ci sono già da tempo quote e dazi sui formaggi italiani. L’ultima ondata di tassazioni non ha avuto un impatto così pesante come in passato, quando sei anni fa erano stati applicati dazi del 25%”.

La produzione del caseificio si concentra su tre Dop – taleggio, gorgonzola e quartirolo lombardo – affiancati da una gamma di tipicità lombarde come stracchino, crescenza, primo sale e caciotta e così via. “Il prodotto di riferimento – aggiunge Arrigoni – è stato, fino a qualche anno fa, il taleggio poi superato in termini di quantità produttive dal gorgonzola il cui mercato, in termini complessivi, è cinque volte superiore”. 

 

 

Arrigoni Pagazzano

Trasforma il tuo sogno in realtà

partecipa alle aste immobiliari.

 

 

 

Per lo stabilimento pagazzanese c’è in vista un nuovo ampliamento che sarà dedicato in particolare alla fase di stagionamento che, attualmente, occupa circa il 60% della filiera. Diversi, invece, gli investimenti fatti nel corso del tempo.

“Dopo l’esperienza drammatica del 2022, quando i costi dell’energia hanno raggiunto livelli folli, negli ultimi anni abbiamo investito molto sull’efficientamento energetico: tre anni fa con un cogeneratore e un anno e mezzo fa con un impianto fotovoltaico. Nei prossimi anni – annuncia Arrigoni – l’intenzione è quella di automatizzare, dove possibile, pur continuando a preservare al massimo la tradizione. Automatizzare le lavorazioni manuali, d’altronde, non è semplice”.

L’innovazione è senz’altro la chiave di volta che ha permesso al caseificio di Pagazzano di conquistare, nel tempo, un numero sconfinato di premi e riconoscimenti, senza mai perdere di vista il legame con la tradizione e con la terra d’origine. 

“La parte agronomica è tutta qua – aggiunge Gian Battista Arrigoni – . Abbiamo circa 220 ettari di terra tutti compresi tra i territori di Pagazzano, Morengo e Brignano: è baricentro e, in questo modo, si riducono molto i costi di trasporto. Ogni anno – prosegue – lanciamo nuovi prodotti. Lo scorso anno, ad esempio, abbiamo introdotto il quartirolo sott’olio, che ci consente di raggiungere i mercati asiatici o là dove il trasporto richiede tempi più lunghi, garantendo la possibilità di raddoppiare o addirittura triplicare la vita del prodotto”.

Trasforma il tuo sogno in realtà

partecipa alle aste immobiliari.

 

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese