Fondo transizione industriale 2025/ Bando aperto: requisiti e domanda


Il bando per il fondo della transizione industriale 2025 è aperto. Le regole del MIMIT sono chiare, così come la scadenza.

Con una nota ufficiale è stato aperto il fondo transizione industriale con domande inviabili fino al 10 dicembre 2025. Il bando è stato redatto ed è regolamentato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

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Il MIMIT ha rilasciato i dettagli specificando le risorse disponibili (estratte dal PNRR), i requisiti minimi e l’iter per poter inoltrare la richiesta.



Le risorse del fondo transizione industriale 2025

Il fondo per la transizione industriale è un incentivo richiedibile nel 2025 da parte delle imprese che vogliono migliorare la sostenibilità ambientale e garantire un’efficienza energetica maggiore.

Il plafond totale della misura del PNRR corrisponde a 134 milioni di euro, anche se all’esigenza il MIMIT può “aggiungere” nuove risorse finanziarie.

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Il piano è di garantire dei sistemi, modi e tecnologie che possano ridurre l’impatto ambientale e allinearsi con gli obiettivi green dell’UE.

L’iter per l’accesso ai fondi

Le aziende che vogliono accedere all’incentivo per la transizione industriale dovranno inviare l’istanza tramite il portale di Invitalia, che si occupa di gestire le richieste.

Affinché un intervento possa esser approvato è importante che rispetti determinati criteri, intanto la spendibilità compresa tra 3 e 20 milioni di euro, e poi l’obiettivo che dev’essere quello di migliorare l’efficienza energetica e sfruttare le fonti rinnovabili.



Prima di spedire l’istanza è indispensabile che l’azienda si assicuri di aver sottoscritto l’assicurazione obbligatoria contro i rischi catastrofali.

Destinazione delle risorse

All’interno del bando emesso dal MIMIT si leggono due tipi di risorse attribuibili alle imprese italiane. Il primo fondo (il 50% sul totale) verrà garantito alle aziende che consumano più energia elettrica (dette energivore).

La parte residua, il 40%, è riservato soltanto alle aziende del Mezzogiorno e sparse tra la Sicilia, l’Abruzzo, la Sardegna, la Calabria, la Basilicata, la Puglia, la Campania e il Molise.

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Attenzione al requisito della perizia asseverata, che può esser redatta soltanto da una figura professionale (EGE), periti industriali, ingegneri ed ESCO con regolare certificato.

Principi di ammissibilità

120 Giorni prima dalla chiusura del bando Invitalia valuterà le richieste e stilerà una graduatoria specificando quali imprese riceveranno i fondi per stanziare gli interventi e quali no (evidenziando anche le opere non ammissibili).

L’importo economico potrebbe dipendere dalla spesa complessiva e dal territorio in cui si trova l’impresa.



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