Art bonus, a Bari solo 200 euro Decaro recinta la «Colonna infame»


Il primo assegno da 200 euro l’ha staccato l’Associazione Italiana Sommelier per adottare e contribuire al restauro del Fortino Sant’Antonio. Fortino che ha stuzzicato anche l’interesse di un istituto bancario locale, pronto a mettere sul piatto una buona somma dopo aver visionato più volte la struttura. Ma nel salvadanaio, aperto due mesi fa, la cifra complessiva è ancora scarsa e da qui l’appello ai baresi e alle imprese tramite un breve ed efficace spot che nei prossimi due mesi, per dieci passaggi al giorno, andrà in onda sugli schermi di Telebari e Teletrani. Il Comune chiama a raccolta i potenziali mecenati, non necessariamente Paperoni, ma semplici cittadini e imprenditori illuminati che hanno voglia di investire nella cultura e nel restauro del patrimonio storico cittadino attraverso l’Art Bonus. La quota minima richiesta è appena di 20 euro. Si tratta del sistema ministeriale che a fronte di donazioni consente ai benefattori di ottenere uno sconto fiscale da detrarre, in tre anni, dall’Irpef e sino al 65 per cento come credito d’imposta. Una soluzione che accontenta tutti in un periodo nel quale gli enti locali hanno sempre meno risorse nei bilanci per favorire il recupero di pezzi di storia.
In città sono una decina i beni da adottare, dalla Colonna Infame – per la quale Antonio Decaro sta studiando con la Soprintendenza un recinto di protezione per evitare i continui raid vandalici ai danni del leone – sino a Casa Piccini, Fortino, chiesa di Santa Maria del Buon Consiglio, passando per le collezioni custodite nel Museo Civico e per le circa 300 edicole votive sparse per Bari vecchia.
«Con questo spot realizzato da Telebari e grazie alla famiglia Mazzitelli – spiega Decaro – vogliamo sensibilizzare i cittadini alla cura del nostro patrimonio e allo stesso tempo tutelare i beni della nostra città». Una città che nei piani del sindaco dovrà dotarsi di un brand identitario in stile «I love New York» e di un piano marketing.
«Bari – ragiona il primo cittadino – non ha ancora immagini televisive da mandare in onda, non ha nemmeno una rivista da far trovare sugli aerei. Con i fondi del Patto della Città Metropolitana (firmato con il premier Renzi dieci giorni fa, ndr) avremo non solo la Bari Guest Card, ma anche la Guest Card della Terra di Bari per favorire servizi e informazioni a disposizione del turista». Decaro guarda anche al presente immediato con l’inizio, sempre più vicino, dei lavori nel Mercato del Pesce e nel teatro Margherita per la sede del polo delle arti contemporanee, e al futuro con Matera Capitale Europea della Cultura del 2019. «Dovremo farci trovare pronti – spiega -. Già ad Altamura e Gravina si registra un boom di presenze e di pernottamenti. Lo stesso deve fare Bari».
«Siamo il primo Comune in Puglia e nel Sud Italia ad aver valorizzato la misura dell’Art Bonus varata dal Governo – spiega l’assessore alle Culture Silvio Maselli -. Anzi, chiunque volesse finanziare il restauro o la ristrutturazione di un bene che al momento non è inserito nell’elenco pubblicato dal Comune, può farlo, ed entro 10 giorni l’amministrazione provvederà ad inserirlo nella lista. Raccoglieremo ogni suggerimento e segnalazione da parte dei cittadini. Non a caso abbiamo inserito beni di piccola e media grandezza e finanziabili con somme non proibitive».
Per il Fortino ad esempio si punta ai 75mila euro per il consolidamento del piano terra e ad altri 45mila per il restauro della terrazza, meta ormai gettonata per eventi e matrimoni. Per la Colonna Infame l’obiettivo sono 15mila euro, mentre per Casa Piccinni la cifra è di 80mila.



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