Orari del bus con il qr code, la ribellione di Carla, 88 anni: «Io e le mie amiche non sappiamo usarlo: perché le aziende non pensano a noi?» | Corriere.it


Parola d’ordine: digitalizzazione ad ogni costo. D’accordo, ma a che prezzo? Fa riflettere quanto emerso negli ultimi giorni a Montegrotto Terme (Padova), dove diversi utenti, molti dei quali anziani, si sono trovati spiazzati al momento di consultare il nuovo orario degli autobus di Busitalia Veneto. Solitamente una bacheca ospita un semplice foglio A4 con la stampa dei nuovi orari invernali, invece la novità è che adesso c’è soltanto un Qr code da scansionare. Una novità che ha fatto infuriare diversi utenti anziani, che non sono in grado di leggere il codice con lo smartphone e, dunque, si sono trovati nell’impossibilità di consultare gli orari. Carla Del Ponte, 88 anni, si fa portavoce di questo disagio di molte persone. E racconta la sua disavventura, chiedendo – ad azienda e Comune – che si torni agli “orari manuali”: «Li ho già chiamati per protestare, ma non è servito»

Signora Carla, ci spiega cosa è successo?
«Sono andata al mercato a chilometro zero della Coldiretti in corso delle Terme a Montegrotto, ho fatto la strada a piedi e al ritorno ero stanca e volevo prendere l’autobus. Avevo l’orario vecchio a mia disposizione e non sapevo che fosse cambiato. Così, dopo aver aspettato invano almeno una mezzora, mi sono resa conto che qualcosa non funzionava a dovere».

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Cos’ha fatto allora?
«Sono andata di fronte alla bacheca a leggere gli orari per capire perché il mezzo non arrivasse e con mio grande disappunto ho visto che il foglio stampato non aveva gli orari, ma soltanto un qr code impresso. Le assicuro che, per una persona di quasi 90 anni, leggere un qr code è complicato. Io non so usare bene lo smartphone, rispondo ai messaggi whatsapp e non rispondo ai numeri sconosciuti, perché ti bombardano tutti i giorni proponendoti mille tentativi di truffa. A quel punto, stanca e arrabbiata, non sapendo come fare, mi sono avviata a piedi verso casa».

Che cosa le è passato per la testa?
«Ho pensato a quello che mi hanno detto tante amiche. Anche loro nella mia stessa situazione, anche loro con lo stesso problema. Penso di interpretare il sentimento di una buona fetta di popolazione, anche perché aggiungo: ma cosa costa stampare un foglio e mettere gli orari pubblici anziché stampare un altro foglio con il qr code in evidenza e basta? Io non trovo proprio il senso di una cosa simile».

Fino a ieri lei non sapeva cos’era un qr code…
«Ne ignoravo l’esistenza. Ne ho parlato con mia figlia che mi ha insegnato a usarlo e mi ha installato un’applicazione che legge quei codici. Io penso che ci vorrebbe un po’ di buon senso, d’accordo la digitalizzazione che ha risolto tanti problemi, ma a volte se ne creano altri anziché risolverli. Ho alcune amiche che non hanno neppure lo smartphone, davvero non capisco che senso abbia tutto questo»



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