MANTOVA – “Leggiamo sui media di Mantova toni trionfalistici per gli otto imprenditori “mecenati” che avrebbero messo insieme 340 mila euro per la mostra Sonnabend. Peccato che la realtà, nero su bianco nelle delibere comunali pubblicate questa settimana all’albo pretorio, dica tutt’altro: i sette imprenditori mantovani verseranno appena 20 mila euro a testa, mentre dei 340 mila euro, se la matematica non è un’opinione, ben 200 mila li metterà Tea, cioè i cittadini mantovani“. A dichiararlo è il consigliere comunale di mantova Ideale Stefano Rossi a proposito del contributo arrivato con l’Art Bonus allallestimento a Palazzo della Ragione della collezione Sonnabend da Cartiera Mantovana, Gruppo Finservice SpA, Gruppo Saviola, Lubiam, Marcegaglia, Molino Pasini, Staff SpA e appunto Tea SpA SB.
“Ancora una volta questa amministrazione usa Tea come bancomat, scaricando sui mantovani costi che vengono “venduti” come interamente coperti dagli sponsor privati. Il sindaco parla di sfida culturale e di occasione unica, ma omette di dire che la mostra costerà in totale 1,3 milioni di euro e che la gestione peserà per 100 mila euro all’anno” sottolinea Rossi.
“Chi fa i conti in Comune? Perché non si racconta ai cittadini la verità, invece di spacciare per filantropi chi in realtà, grazie alla legge 106/2014, otterrà pure un credito d’imposta del 65% delle somme donate? D’accordo l’arte, ci mancherebbe, ma non accettiamo prese in giro. E mi chiedo, ma gli altri Comuni soci di Tea sanno che i soldi della loro multiutility vengono dirottati a Mantova per operazioni del genere, presentate come “a costo zero per il Comune”? conclude il consigliere di Mantova Ideale.
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