Irpinia, prospettive di crescita e innovazione


Si è aperta questa mattina a Villa Amendola la seconda giornata di riflessione promossa per celebrare i 25 anni del Corriere dell’Irpini. Al centro del dibattito, l’Irpinia e le sue prospettive di sviluppo: dalle vertenze irrisolte alle nuove sfide legate alle tecnologie e alla formazione qualificata, dall’allarme spopolamento alla speranza di rinascita delle aree interne.

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Voci a confronto: dalla formazione all’imprenditoria locale

Moderati da Ivana Picariello, si sono confrontati Luigi Fiorentino, presidente del Centro Guido Dorso, Emilio De Vizia, presidente di Confindustria, Giulio De Angelis, coordinatore del Centro studi edilizia reale, Veronica Barbati, presidente di Coldiretti Irpinia, l’imprenditrice Doriana Ruggiero, Rosanna Repole, presidente di Città Alta Irpinia, e Carmine Tirri dell’Its Bruno.

Le infrastrutture come fattore chiave per la crescita

Al margine del convegno, Fiorentino ha sottolineato come l’Irpinia disponga di tutte le precondizioni per crescere, a patto di rafforzare i servizi primari: «L’acqua è essenziale. Senza infrastrutture di base, parlare di alta velocità è inutile. Occorre capire che cosa vuole essere Avellino». Secondo Fiorentino, la politica deve riconquistare centralità attraverso una ricostruzione democratica dei partiti, puntando su una leadership collettiva: «Nessuna istituzione può agire da sola».

La visione delle istituzioni e delle imprese sui servizi essenziali

De Angelis ha richiamato l’attenzione sul ruolo strategico delle infrastrutture: «L’Irpinia è al centro del Mediterraneo, da qui passeranno i traffici commerciali. Collegare Avellino all’alta velocità non è un sogno, è una necessità». Tirri ha evidenziato il valore della formazione tecnica, in particolare in meccatronica e informatica, come leva per lo sviluppo e il contatto costante con le imprese.

La necessità di una strategia condivisa per le aree interne

De Vizia ha insistito sulla necessità di una visione comune: «Le aree interne possono diventare uno spazio utile per risolvere problemi delle aree metropolitane. Basta aspettare aiuti dall’alto». Sull’assessorato alle aree interne, ha aggiunto: «Solo se potrà incidere davvero sul territorio e far sentire la nostra voce. Non deve diventare uno strumento per ottenere una poltrona in più». Per De Vizia, serve un tavolo unico tra istituzioni ed enti, deroghe per le aree interne e nessun taglio ai servizi essenziali.

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Risorse Pnrr, coesione territoriale e nuovi modelli di sviluppo

Repole ha ribadito l’urgenza di garantire i servizi di base e coordinare le istituzioni per aiutare i piccoli comuni a usare al meglio le risorse del Pnrr. No, dunque, alla favola dell’assessore esterno che dovrebbe “risolvere tutto”. Barbati ha richiamato l’importanza di una nuova visione dell’Irpinia, puntando su filiere locali e formazione. Ruggiero ha sottolineato le sfide dell’imprenditorialità in tempi difficili, ribadendo quanto sia fondamentale il sostegno della politica.

Irpinia: una terra di tensioni, ma anche di speranze

Tra problemi antichi e opportunità nuove, l’Irpinia resta una terra di tensioni e speranze. Un territorio che può rinascere se saprà unire le forze, valorizzare le risorse e immaginare un futuro senza rinunciare alla propria identità.



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