(Teleborsa) – Fitch ha alzato il rating a medio-lungo termine dell’Italia a “BBB+” da “BBB” e quello a breve termine a “F1” da “F2”, confermando un outlook stabile. La promozione – spiega l’agenzia di rating – riflette una maggiore fiducia nella traiettoria fiscale dell’Italia, sostenuta da una crescente prudenza fiscale e da un forte impegno a raggiungere gli obiettivi fiscali a breve e medio termine nell’ambito delle nuove regole europee. Inoltre, il contesto politico stabile, il continuo slancio riformista e la riduzione degli squilibri esterni migliorano ulteriormente gli indicatori di credito dell’Italia, attenuando i rischi derivanti dal debito pubblico ancora elevato e dalle crescenti sfide esterne.
Secondo l’agenzia, l’attuale quadro politico e il contesto politico stabile favoriscono il raggiungimento degli obiettivi da parte dell’Italia, con il nuovo processo di pianificazione pluriennale che funge da importante ancoraggio per sostenere la prudenza fiscale, in netto contrasto con il recente passato, quando l’Italia ha sofferto di inversioni di rotta e instabilità politica, che hanno portato al mancato raggiungimento degli obiettivi.
La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha commentato con grande soddisfazione il giudizio dell’agenzia, sottolineando che è “la conferma che il percorso del nostro governo è quello giusto. ed un “chiaro segnale di fiducia dai mercati internazionali: stabilità politica, politiche economiche credibili e sostegno a chi crea lavoro e ricchezza stanno dando i loro frutti”. “Conti in ordine, responsabilità nelle scelte di bilancio, l’economia che si rafforza grazie all’aumento dell’occupazione: questi non sono slogan, ma risultati concreti“, ha sottolineato la Premier, aggiungendo “siamo consapevoli delle sfide che ci attendono — crescita, debito, sostenibilità — ma oggi possiamo guardare avanti con orgoglio: il nostro impegno viene riconosciuto, e questo ci dà ulteriore forza per fare sempre di più, per l’Italia e le sue famiglie”.
“Tanto studio, tanto lavoro. Serio e riservato. Abbiamo riportato l Italia sulla giusta strada“, ha aggiunto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti., mentre il vicepremier Matteo Salvini si è detto “orgoglioso del lavoro della Lega e del suo ministro dell’Economia per il bene degli italiani”.
Le valutazioni di Fitch
Fitch prevede una continua e graduale riduzione del deficit nel 2025-2027, supportata da miglioramenti strutturali sul fronte delle entrate e da un rigoroso controllo della spesa. “Prevediamo un deficit del 3,1% del PIL quest’anno (rispetto all’obiettivo ufficiale del 3,3%), a dimostrazione di una solida performance del gettito fiscale, in linea con l’ampliamento della base imponibile (grazie al miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro) e l’aumento del rispetto degli obblighi fiscali. È probabile che il governo continui ad attuare modeste misure di sgravio fiscale, ma è improbabile che ciò comprometta gli obiettivi di bilancio. Misure simili sono state attuate nel 2024 e nel 2025, ma i risultati di bilancio continuano a superare gli obiettivi”.
L’agenzia ricorda inoltre che “le autorità rimangono impegnate a limitare la spesa, con l’obiettivo di ridurre il deficit al 2,6% nel 2027 e al di sotto del 2% entro il 2029, sostanzialmente in linea con le nostre previsioni. La spesa per la Difesa è sulla buona strada per raggiungere il 2% del PIL nel 2025, ma ciò è dovuto principalmente ad una riclassificazione. Prevediamo solo una spesa aggiuntiva limitata per la difesa nel 2026-2027 (meno di 0,1 punti percentuali all’anno). Nel complesso, prevediamo che il rapporto spesa/PIL scenderà al 49% nel medio termine, in linea con i livelli pre-pandemia”.
“L’Italia – sottolinea – è sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo di crescita della spesa netta per il 2025 (1,3%) e ridurre il deficit strutturale di almeno lo 0,5% nell’ambito della Procedura per i disavanzi eccessivi. Il suo Piano di bilancio strutturale a medio termine (MTSFP) settennale prevede un consolidamento continuo, con un avanzo primario in aumento al 2,4% nel 2029 (da uno 0,7% previsto per quest’anno), sostenuto dall’attuazione delle riforme”.
Fitch rileva che il debito italiano è diminuito di oltre 20 punti percentuali nel periodo 2020-2024, tornando ai livelli pre-pandemici più rapidamente del previsto (e in contrasto con molti altri paesi dell’eurozona). “Prevediamo che il debito aumenterà modestamente dal 135,3% del PIL nel 2024 al 137,5% nel 2026, riflettendo aggiustamenti legati principalmente al regime di superbonus. Prevediamo che il rapporto debito/PIL inizierà a diminuire di circa 1 punto percentuale all’anno (al 134% entro il 2030) con il graduale dissiparsi di questi effetti, riflettendo avanzi primari sostenuti e una modesta crescita nominale (prossima al 3%).
Per l’Italia, l’agenzia prevede una crescita dello 0,6% nel 2025, che accelererà fino a una media dello 0,8% nel 2026-2027. La domanda interna, in particolare gli investimenti, saranno un motore chiave della crescita a breve termine, compensando la debolezza del settore estero. Gli indicatori del mercato del lavoro italiano continuano a migliorare, con una disoccupazione ora costantemente al di sotto della media dell’eurozona e una crescente partecipazione. Ciò sosterrà il reddito delle famiglie e potrebbe contribuire a un aumento della spesa. Prevediamo progressi continui nel raggiungimento degli obiettivi e delle tappe del Piano di ripresa e resilienza, sebbene ravvisiamo alcuni rischi legati all’assorbimento (in particolare nel 2026, l’ultimo anno del programma).
Quanto alle banche, l’agenzia di rating rileva che i “fondamentali creditizi complessivi del sistema bancario rimangono solidi, sostenuti da una solida posizione patrimoniale, da un’abbondante liquidità e da parametri di qualità degli attivi migliorati. Ciò supporta la resilienza alle sfide esterne. Il rapporto tra crediti deteriorati e totale crediti era del 2,8% a fine 2024, un livello storicamente basso, mentre la redditività è rimasta solida nonostante i tassi di interesse più bassi, riflettendo la diversificazione e la ripresa della domanda di credito. La crescita dei prestiti alle famiglie sta accelerando e i prestiti alle imprese hanno finalmente recuperato, sostenendo le prospettive del settore”.
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