Agenzia delle Entrate, scattano i controlli a tappeto: 50.000 lettere in arrivo, occhio a tutti i bonus ricevuti finora


L’Agenzia delle Entrate ha dato il via a una vasta operazione di controllo sui bonus edilizi, inviando circa 50.000 lettere di compliance.

Questa iniziativa si colloca all’interno di una strategia più ampia volta a verificare la correttezza nell’utilizzo dei crediti d’imposta connessi agli interventi di riqualificazione energetica e antisismica degli immobili, con particolare attenzione al contrasto di abusi e irregolarità.

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La campagna di controlli si basa sull’uso di sofisticati algoritmi di analisi dati che individuano discrepanze tra l’ammontare dei crediti fiscali ceduti e la rendita catastale degli immobili oggetto degli interventi agevolati. In molti casi, l’entità dei crediti risulta sproporzionata rispetto al valore catastale, segnalando possibili utilizzi impropri dei bonus come il Superbonus, l’Ecobonus e il Sismabonus.

Le lettere di compliance non costituiscono atti impositivi immediati, ma rappresentano un invito a sanare spontaneamente eventuali incongruenze. Qualora il contribuente non risponda o non regolarizzi la propria posizione, l’Agenzia potrà procedere con accertamenti più rigorosi, inclusi aggiornamenti d’ufficio della rendita catastale e l’applicazione di sanzioni pecuniarie.

Lettere di compliance e impatti fiscali per i contribuenti

I destinatari delle comunicazioni sono sollecitati a verificare e, se necessario, aggiornare la rendita catastale degli immobili interessati dai lavori. L’adeguamento volontario consente di evitare contenziosi e sanzioni. In caso di mancata risposta entro i termini indicati, l’Agenzia potrà effettuare sopralluoghi e verifiche tecniche dirette.

Se l’incongruenza riscontrata non viene sanata, l’Amministrazione fiscale può modificare d’ufficio la rendita catastale, con conseguenze dirette su tributi locali come IMU e TASI. Inoltre, sono previste sanzioni amministrative che vanno da 1.000 a 8.200 euro per ciascuna unità immobiliare coinvolta.

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La complessità della situazione è accentuata dall’intreccio tra responsabilità fiscali e civili. I bonus edilizi hanno già generato numerosi contenziosi tra condomìni, imprese e professionisti, spesso legati a lavori incompleti o a difetti progettuali, oltre alla gestione errata della cessione del credito. L’intervento dell’Agenzia potrebbe così ampliare il fronte delle dispute anche sul piano tributario, richiedendo una stretta collaborazione tra amministratori di condominio, imprese e tecnici catastali.

Un aspetto cruciale riguarda il carico probatorio: spetta infatti al contribuente dimostrare la congruità tra il valore dei lavori effettuati e le caratteristiche catastali aggiornate dell’immobile. Ciò implica la necessità di fornire perizie tecniche, relazioni dettagliate e, spesso, aggiornare planimetrie e documentazione catastale.

Nel caso di immobili condominiali, la verifica coinvolge l’amministratore e richiede un’analisi approfondita delle pratiche edilizie. Sono frequenti i casi in cui è indispensabile il supporto di geometri e ingegneri specializzati per valutare se gli interventi giustifichino un aumento della rendita catastale. Un esempio recente, discusso in un convegno di Confedilizia, ha evidenziato come gli interventi finanziati con ecobonus e sismabonus possano comportare incrementi della rendita fino al 15%, con conseguenti ripercussioni fiscali.

Aggiornamenti normativi e limiti alle detrazioni per il 2025(www.greenstyle.it)

Parallelamente ai controlli, il 2025 segna una significativa fase di riforma dei bonus edilizi, in seguito alle modifiche introdotte dalla recente Legge di Bilancio. Le novità più rilevanti includono:

  • Rimodulazione delle aliquote di detrazione, con un taglio generale dal 70-75% al 36% per i bonus ordinari, mentre per le abitazioni principali è prevista una maggiorazione al 50% per il 2025;
  • Cessazione del Superbonus dal 15 ottobre 2024, anticipando la fine dell’agevolazione rispetto alle precedenti scadenze;
  • Esclusione dalle agevolazioni per le caldaie alimentate esclusivamente da combustibili fossili, salvo che siano integrate con sistemi ibridi;
  • Proroga del Bonus Mobili e del Bonus Barriere Architettoniche, mantenendo questi incentivi per il prossimo anno.

Il Superbonus, introdotto nel 2020 per rilanciare il settore edilizio e migliorare l’efficienza energetica degli edifici, ha subito diverse proroghe e modifiche nel corso del tempo. Originariamente previsto fino al 31 dicembre 2021 con detrazione al 110%, è stato esteso fino al 2025, ma con percentuali di detrazione progressivamente decrescenti (70% nel 2024 e 65% nel 2025).

L’agevolazione richiede il miglioramento di almeno due classi energetiche dell’immobile o, in alternativa, il passaggio alla classe superiore immediatamente superiore, certificato da professionisti abilitati e documentato con appositi attestati di prestazione energetica inviati telematicamente all’ENEA.

A seguito dell’ampio utilizzo e delle proroghe, il costo del Superbonus ha superato ampiamente le previsioni iniziali, con stime che ad aprile 2024 indicano un impatto finanziario superiore a 160 miliardi di euro. Questo ha spinto le autorità a intensificare le attività di controllo per evitare distorsioni e abusi.



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