cosa cambia per il ceto medio



Manovra verso detrazioni su misura, natalità incentivata e taglio dell’aliquota al 33%.

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Il governo lavora a una riforma fiscale che combina la revisione delle detrazioni con un quoziente familiare “di fatto”, un taglio della seconda aliquota Irpef dal 35% al 33% per i redditi fino a 50 mila euro e misure orientate a sostenere la natalità. L’obiettivo dichiarato è alleggerire il carico sul ceto medio senza compromettere la traiettoria di rientro dei conti pubblici.

Perché si interviene ora

La congiuntura è favorevole: il deficit 2024 si è posizionato sotto le attese e il costo del debito resta contenuto anche grazie a uno spread Btp-Bund su livelli storicamente bassi. In questo contesto, la manovra punta a sfruttare il margine disponibile per rilanciare il potere d’acquisto delle famiglie e dare continuità alla semplificazione dell’Irpef.

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Irpef: focus sul ceto medio

Il perno dell’intervento è la riduzione della seconda aliquota al 33% per i redditi fino a 50 mila euro. In presenza di maggiori risorse, si valuta l’eventuale estensione dello scaglione a 60 mila euro. La misura mira a premiare lavoro e consumi, con un beneficio immediato in busta paga.

Detrazioni ripensate con il quoziente familiare

La revisione delle detrazioni avverrà secondo la composizione del nucleo familiare: più figli e carichi, maggiore il vantaggio. L’impostazione “a quoziente” intende rendere il sistema più equo verso chi sostiene costi crescenti con l’aumentare dei componenti. Restano tutelate le situazioni di difficoltà economica, per cui è previsto il mantenimento dei benefici attuali.

Misure per natalità e prime case

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All’interno del pacchetto, il governo punta a potenziare assegno unico e bonus nuovi nati per contrastare la denatalità. Sul fronte abitativo, si valuta la conferma dei bonus edilizi al 50% per le prime case anche oltre il 2025, scongiurando il ritorno al 36% previsto a regime.

Fisco e riscossione: la rottamazione

Nel capitolo riscossione resta sul tavolo una nuova rottamazione delle cartelle, con coperture stimate nell’ordine di 1,5–2 miliardi. L’intento è chiudere posizioni debitorie incagliate e riportare gettito, evitando di gravare sui contribuenti in regola.

Le incognite: equità, semplicità, tempi

Tre le questioni chiave. Equità: il modello deve evitare penalizzazioni per single e coppie senza figli. Semplicità: regole chiare e verificabili per prevenire contenziosi. Tempi: i passaggi tecnici di Documento programmatico e legge di bilancio impongono scadenze ravvicinate.

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Cosa potrebbe cambiare per famiglie e imprese

Per le famiglie con figli l’effetto combinato di detrazioni rimodulate, taglio Irpef e misure natalità può tradursi in un alleggerimento concreto del carico fiscale. Per i contribuenti del ceto medio senza figli, il beneficio principale deriva dalla riduzione dell’aliquota. Le imprese potrebbero risentire positivamente di un maggior reddito disponibile che sostiene consumi e domanda interna.

Il prossimo miglio

La credibilità del pacchetto dipenderà da coperture solide e da una calibratura che privilegi stabilità e crescita. Se la riforma saprà coniugare equità, semplicità e sostenibilità, il sistema fiscale potrà fare un salto di qualità, premiando famiglie e lavoro senza mettere a rischio i conti.

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