Nuovi dazi statunitensi, PMI italiane in difficoltà con spedizioni bloccate



Amerighi e Cei © CNA

L’abolizione dell’esenzione De Minimis da parte degli Stati Uniti ha generato un effetto immediato e inatteso per le piccole e medie imprese italiane: ordini pronti ma fermi nei magazzini, impossibilitati a raggiungere il mercato americano. Dal 23 agosto Poste Italiane, in linea con tutti gli operatori postali europei, ha sospeso l’accettazione di pacchi diretti oltreoceano, in attesa di adeguarsi alle nuove disposizioni doganali entrate in vigore il 29 agosto.

Il provvedimento della Casa Bianca ha eliminato la possibilità di esportare merci con valore inferiore a 800 dollari senza dazi né procedure complesse, uno strumento che negli anni aveva favorito l’accesso delle pmi italiane al mercato statunitense. Settori come la ceramica, che utilizzano Poste Italiane per la convenienza sulle spedizioni calcolate in base al peso reale, risultano particolarmente penalizzati. Le imprese si trovano ora davanti all’alternativa di sostenere costi più alti affidandosi ad altri operatori, con il rischio di rendere le vendite antieconomiche, o rinunciare temporaneamente al mercato americano.

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La situazione crea anche un problema di liquidità: ordini già spediti potrebbero essere bloccati in dogana senza certezze sui tempi di sdoganamento, immobilizzando capitale delle aziende. CNA Firenze Metropolitana ha lanciato un appello affinché le istituzioni italiane ed europee avviino un confronto urgente con Washington, per conciliare le nuove esigenze doganali con la tutela della competitività delle imprese e i diritti dei consumatori.





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