Due persone originarie di Barletta sono finite agli arresti domiciliari per associazione a delinquere, truffa aggravata e falso. L’ordinanza del Tribunale di Trani, figlia di un’indagine della Procura ed eseguita dalla Guardia di Finanza della Bat, ha disposto le misure cautelari nei confronti di un membro stesso delle Fiamme Gialle, un graduato, e di un consulente del lavoro. In tutto indagate quattordici persone e sequestrati 600mila euro.
L’indagine ha individuato un sistema funzionale a creare a Barletta società cartiere, in cui venivano apparentemente assunte decine di persone che avrebbero offerto presunte prestazioni di lavoro a imprese edilizie di Bolzano. Le società fantasma poi fatturavano queste prestazioni: i versamenti venivano realmente effettati dalle aziende altoatesine alle società “serbatoio” che accreditavano gli stipendi ai presunti dipendenti su conti correnti e carte prepagate. I due arrestati restituivano infine buona parte della paga alle imprese committenti, trattenendo per sé il 22%
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Triplice la truffa allo Stato: le aziende di Bolzano, acquistando manodopera, abbattevano l’imponibile e si avvalevano di detrazioni fiscali per costi fittizi, maggiori anche della percentuale del 22% che perdevano nella fase di restituzione degli stipendi; i lavoratori beneficiavano, in quanto apparentemente assunti, di sostegni al reddito da parte dell’Inps in termini di indennità di disoccupazione, di malattia o di congedo di maternità; infine le società fantasma non pagavano gli oneri contributivi che pure erano loro dovuti in quanto ufficialmente avevano lavoratori alle proprie dipendenze.
Nel servizio le voci di:
- Renato Nitti, procuratore di Trani
- Col. Andrea Di Cagno, comandante provinciale Guardia di Finanza Bat
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